Omicidio Giulia Tramontano: il gesto shock di Impagnatiello dopo l’ergastolo

Omicidio Giulia Tramontano: il gesto shock di Impagnatiello dopo l’ergastolo

Prima di ricevere l’ergastolo per l’omicidio Giulia Tramontano, Alessandro Impagnatiello ha colpito tutti in aula di Tribunale.

Ergastolo e tre mesi di isolamento diurno: questa la sentenza per Alessandro Impagnatiello per l’omicidio di Giulia Tramontano, la ragazza incinta di sette mesi uccisa brutalmente a Senago, in provincia di Milano. Durante la lettura della condanna per l’ex barman, però, non sono sfuggiti alcuni dettagli inquietanti relativi all’assassino.

Omicidio Giulia Tramontano: il dettaglio su Impagnatiello

La sentenza per Impagnatiello per l’omicidio Giulia Tramontano non gli ha lasciato scampo. Giustizia è stata fatta con la condanna all’ergastolo per l’ex barman con tre mesi di isolamento diurno. Eppure, il killer della povera ragazza anche con la sua presenza in aula ha voluto confermare quanto risultato sul suo conto tramite accertamenti e perizie in merito a comportamenti e atteggiamenti.

Nello specifico, la criminologa Anna Vagli ha spiegato a Leggo.it cosa abbia osservato proprio nell’aspetto e nel linguaggio dell’uomo durante l’udienza nella quale è stato condannato.

“L’apparizione di Alessandro Impagnatiello in aula è tutt’altro che casuale: dal maglione semplice ma curato, alla rasatura precisa con una riga evidente, tutto sembra progettato per trasmettere un’immagine di controllo, ordine e, forse, di vulnerabilità”, ha detto la Vagli a Leggo.

“La riga sulla testa, netta e simmetrica, richiama la cura maniacale per i dettagli e potrebbe riflettere tratti narcisistici, dove l’aspetto esteriore diventa una maschera per celare l’instabilità interiore”, ha proseguito la criminologa e giornalista.

Anche il maglioncino indossato è sembrato essere “una strategia per evitare eccessi che attirerebbero critiche, mantenendo un equilibrio tra apparenza modesta e pulizia quasi ossessiva. È l’immagine di chi, anche sotto pressione, cerca di controllare la narrazione visiva di sé stesso”.

Il linguaggio del corpo e il gesto

L’esperta ha analizzato anche il linguaggio del corpo di Impagnatiello che avrebbe fornito “segnali misti, rivelando una battaglia interiore tra il desiderio di mantenere il controllo e l’ansia crescente”.

In modo particolare ci sarebbe stato un gesto del killer di Giulia Tramontano notato dalla Vagli: “Il gesto di portarsi la mano alla bocca può indicare tentativi di autocensura, senso di disagio o ansia repressa. Questo gesto, spesso involontario, è tipico di chi sente di essere sotto scrutinio e teme di “dire troppo”. Anche la postura dell’ex barman avrebbe nascosto una tensione particolare.

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