Un messaggio vocale di Giulia Tramontano rivela il suo desiderio di iniziare una nuova vita, prima che Impagnatiello la ammazzasse.
Durante il processo a carico di Alessandro Impagnatiello, la Procura di Milano ha depositato un audio registrato da Giulia Tramontano – uccisa dal 30enne al settimo mese di gravidanza – prima del tragico giorno che ha segnato la sua morte. La ragazza aveva espresso il desiderio di rifarsi una vita da sola con il suo bambino.
Il processo di Alessandro Impagnatiello
Oggi, giovedì 18 gennaio, Alessandro Impagnatiello è comparso davanti ai giudici della prima corte d’Assise di Milano, per rispondere dell’accusa di omicidio aggravato di Giulia Tramontano, incinta al settimo mese del figlio Thiago. Per il delitto della compagna, il 30enne rischia l’ergastolo.
Giungendo in Aula con i poliziotti penitenziari, l’imputato si è mostrato in lacrime con un fazzoletto in mano, dicendo pentito: “Mi scuso, non posso chiedere perdono, ma mi scuso con tutte le persone”. Distrutto dal dolore che ha provocato alla famiglia Tramontano, aggiunge: “L’unica cosa che faccio la sera è sperare di non svegliarmi più al mattino. Finché sarò qui in eterno dovrò scuse a tutte queste persone”.
Per il 30enne sono quattro le aggravanti da ergastolo che la procura di Milano gli contesta: crudeltà, premeditazione, futili motivi e il vincolo della convivenza. Tra i reati contestati anche l’interruzione di gravidanza non consensuale e l’occultamento di cadavere.
Spunta un audio di Giulia Tramontano
Durante il processo a carico di Impagnatiello, la Procura di Milano ha depositato come prova un audio di Giulia Tramontano, inviato via WhatsApp a un’amica poco prima del suo omicidio. La 29enne affermava di voler terminare la relazione con il fidanzato, dopo aver scoperto la sua relazione parallela con una 23enne italo-inglese.
“Ora basta, voglio rifarmi una vita da sola col mio bambino”, diceva Giulia nell’audio. Agli atti del processo è stato depositato anche un video della festa di “baby shower”, per festeggiare la futura nascita del piccolo, dello scorso marzo.
Il processo ha rivelato che, già all’epoca, Impagnatiello aveva già tentato di avvelenare Giulia prima di ucciderla con 37 coltellate. Nel filmato il barman fingeva felicità, mentre tentava di liberarsi sia della compagna che del figlio mai nato.
La sorella di Giulia Tramontano, Chiara, ha chiesto che Impagnatiello venga condannato all’ergastolo senza sconti. “Vogliamo sapere di vivere in un Paese giusto. Nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia può alleviare il senso perenne di frustrazione e sconfitta che proviamo”, ha dichiarato.