Il verdetto su Alessandro Impagnatiello per l’omicidio GIulia Tramontano. Ecco la sentenza nei confronti del barman 31enne.
Alla fine è arrivata la sentenza per Alessandro Impagnatiello per l’omicidio Giulia Tramontano. Questa mattina si è ritirata in Camera di consiglio la prima sezione della corte d’Assise di Milano per deliberare sul barman 31enne imputato per l’omicidio pluriaggravato della compagna incinta di 7 mesi, l’occultamento del suo cadavere e interruzione non consensuale di gravidanza. Per l’uomo è arrivato l’ergastolo con tre mesi di isolamento diurno.
Omicidio Giulia Tramontano: la sentenza per Impagnatiello
Alessandro Impagnatiello è stato condannato all’ergastolo con tre mesi di isolamento diurno. La sentenza, in primo grado e pronunciata dalla Corte d’Assise di Milano, è stata letta durante l’udienza avvenuta oggi, lunedì 25 novembre 2024.
L’uomo è stato accusato e ritenuto colpevole del femminicidio di Giulia Tramontano, la sua compagna incinta al settimo mese del piccolo Thiago, avvenuto a maggio 2023 a Senago (Milano).
Da sottolineare come nell’aula della corte d’Assise i cancellieri del tribunale si sono presentati con una pianta, un “pensiero per Giulia e il suo bimbo mai nato”, si legge nella scritta presente sulla confezione da consegnare ai parenti della vittima presenti in aula al momento della lettura della sentenza.
Il messaggio della famiglia di Giulia
Prima della sentenza su Impagnatiello, la famiglia della povera Giulia aveva richiesto a gran voce l’ergastolo per il 31enne. “Giulia è morta in Italia, anche perché siamo un paese che ha paura delle donne. Il 25 novembre grideremo giustizia per Giulia e Thiago, ma lo faremo per tutte le donne che non hanno più voce. Dove c’è giustizia, c’è futuro. Dove c’è giustizia, c’è speranza per le nuove generazioni, affinché possano vivere in un Paese in cui non si ha paura di essere donne”, aveva scritto in una storia su Instagram la madre della Tramontano, la signora Loredana Femiano, citando le parole dell’altra figlia, Chiara.