Chiara Tramontano, sorella di Giulia, esprime dolore e paura in un post su Instagram: attesa la sentenza il 25 novembre.
In attesa della sentenza di primo grado, prevista per il 25 novembre, la sorella di Giulia Tramontano si fa portavoce del dolore e della rabbia attraverso un intenso post su Instagram.
Le sue parole denunciano non solo l’atrocità subita dalla sorella e dal piccolo Thiago, ma anche la paura che Alessandro Impagnatiello possa scontare una pena troppo lieve.
La paura della sorella di Giulia Tramontano
Nel suo toccante messaggio pubblicato su Instagram, come riportato da Adnkronos.com, Chiara Tramontano dà voce a un dolore che non conosce tregua.
“Come sorella di una vittima di femminicidio, trovare le parole giuste è sempre una fatica immensa. È difficile misurare la rabbia, l’indignazione, la sofferenza“, scrive.
In attesa della sentenza, prevista per il 25 novembre, una tra le paure è: “Ritrovarsi faccia a faccia con l’assassino dopo pochi anni di carcere“.
La donna non si limita a denunciare un sistema giudiziario percepito come inadeguato, ma mette in luce una battaglia quotidiana: quella contro la cultura che rende possibile la violenza.
“Come donna, combatto due battaglie. La prima battaglia è alimentata dalla paura di essere la prossima donna a essere ricordata per una morte brutale. La seconda è una lotta affinché nessuna famiglia debba mai affrontare la possibilità che un omicidio così efferato rimanga impunito“, spiega.
Il “grido” per la sorella e il piccolo Thiago
La giornata del 25 novembre, coincidente con la sentenza di primo grado, assume un significato simbolico in quanto Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Chiara Tramontano sottolinea come la memoria di Giulia e di suo figlio Thiago debbano diventare una spinta per un cambiamento culturale profondo. “Il 25 novembre grideremo giustizia per Giulia e Thiago, ma lo faremo per tutte le donne che non hanno più voce“.
“Dove c’è giustizia, c’è futuro. Dove c’è giustizia, c’è speranza per le nuove generazioni, affinché possano vivere in un paese in cui non si ha paura di essere donne. Giulia sarà con noi in quell’aula, insieme a voi, a tutte le anime gentili strappate a questo mondo“, conclude.