Svolta nel caso di Ilaria Sula: gli inquirenti sospettano un complice maschile, probabilmente un familiare, nell’occultamento del cadavere.
L’omicidio di Ilaria Sula, la giovane studentessa di 22 anni uccisa a coltellate a Roma, ha scosso profondamente tutta l’Italia. Mentre le indagini proseguono senza sosta con un presunto depistaggio da parte degli amici del killer, come riportato da Leggo.it, emergono nuovi elementi che fanno pensare al coinvolgimento di un familiare di “sesso maschile” nell’occultamento del cadavere.

Femminicidio di Ilaria Sula: il coinvolgimento della madre del killer
Durante il sopralluogo effettuato dalla polizia scientifica nell’abitazione di via Homs, sono stati sequestrati diversi oggetti ritenuti di rilievo per le indagini, tra cui alcuni capi di abbigliamento. Gli inquirenti hanno inoltre eseguito ulteriori rilievi sulla scena del crimine per cercare nuove prove utili.
Una svolta importante è arrivata con l’iscrizione della madre di Mark Samson nel registro degli indagati per concorso in occultamento di cadavere. Secondo le accuse, la donna avrebbe aiutato il figlio a ripulire l’appartamento dalle tracce di sangue dopo il delitto. Tuttavia, le sue precarie condizioni di salute portano gli investigatori a escludere che possa aver partecipato anche al trasporto del corpo.
Chi ha aiutato Mark Samson ad occultare il cadavere
Secondo quanto appreso da La Presse e riportato da Leggo, Mark Samson non avrebbe agito da solo dopo l’omicidio della ex fidanzata. Gli inquirenti, impegnati nella ricostruzione dettagliata dei fatti, ritengono che il giovane possa aver ricevuto aiuto da un complice. Molto probabilmente un familiare di sesso maschile.
Questa ipotesi si basa sulla complessità dell’operazione necessaria per trasportare il corpo di Ilaria Sula, dopo che la ragazza è stata uccisa a coltellate nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano di Roma. Il cadavere della giovane è stato poi caricato in un’auto e trasportato fino a una piazzola nei pressi del monte Guadagnolo, nel comune di Capranica Prenestina. Qui il corpo è stato gettato in una scarpata. Gli elementi raccolti dagli investigatori lasciano pensare che il giovane non abbia potuto compiere da solo tale operazione.