Omicidio Laura Ziliani, sconvolgente verità: svelato il movente
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Omicidio Laura Ziliani, sconvolgente verità: svelato il movente

corpo morto in un sacco

Si è fatta luce sul movente legato al caso dell’omicidio Laura Ziliani, ammazzata dalle figlie, Paola e Silvia Zani, e dal loro amante Mirto Milani.

Arrivata la sentenza con tanto di motivazioni e movente legato all’omicidio Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù, in provincia di Brescia, uccisa dalle due figlie, Paola e Silvia Zani, e dal loro amante Mirto Milani, tutti condannati all’ergastolo.

Come fare soldi? 30 idee semplici per guadagnare

corpo morto in un sacco

Omicidio Laura Ziliani: svelato il movente

Svolta per il caso dell’omicidio Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù, uccisa l’8 maggio del 2021. La sentenza è stata emessa lo scorso 7 dicembre, ma nella giornata di ieri, mercoledì 6 marzo, sono state rese note ufficialmente le motivazioni che hanno portato alla condanna di ergastolo al trio che ha ucciso la donna, ovvero le due figlie e il loro amante. Ai tre è stata anche riconosciuta l’aggravante della premeditazione.

Secondo la decisione dei giudici, l’assassinio della donna non sarebbe avvenuto per questioni economico e pere odio ma una ragione di “gratificazione” dell’ego e del loro stesso gruppo.

Secondo la Corte d’assise di Brescia, il movente del delitto sarebbe stato legato al desiderio di “celebrare adeguatamente” la coesione del trio criminale.

L’avvelenamento e l’idea di strangolare la donna

“Silvia e Mirto avevano pensato di inscenare il fatto che lei volesse ucciderli e che si fosse avvelenata da sola, accidentalmente, però le benzodiazepine l’avevano solo intontita”, ha dichiarato Paola. La donna aveva anche spiegato che da tempo lei e gli altri due complici avevano pensato di strangolare la povera donna.

“Avevamo scavato una buca in un posto scelto da Mirto e Silvia dopo una passeggiata perché era sperduto e difficile da raggiungere”. Ma poi non si era fatto nulla in quanto per portare a termine tale piano occorreva “scendere 200-300 metri nel bosco, di notte, con il corpo, e c’era il rischio di farsi male”.

Come confermato dall’autopsia, l’omicidio di Laura Ziliani è avvenuto a seguito dell’ingerimento di un muffin imbottito di benzodiazepine e, successivamente, tramite lo strangolamento. Per la precisione, i giudici hanno stabilito che sono stati prima Silvia e poi Mirto a coimpiere il gesto, mentre Paola teneva la donna ferma sul letto.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 7 Marzo 2024 12:03

Incendio drammatico: vittime divorate dalle fiamme

nl pixel