Lola Daviet, uccisa per vendetta contro la mamma: chi è veramente l’assassina

Lola Daviet, uccisa per vendetta contro la mamma: chi è veramente l’assassina

Sono ancora molti i dubbi che aleggiano sul caso della morte di Lola Daviet: tra le ipotesi quella dell’omicidio per ragioni politiche.

Lola Daviet è la bambina di 12 anni di origine parigina stuprata, picchiata e uccisa. A commettere l’omicidio è stata Dahbia B. un’algerina residente a Parigi con visto scaduto da agosto. Pare che l’assassina sia stata aiutata nel commettere l’omicidio da una connazionale, anche lei sprovvista di visto.

Sono ancora molti i dubbi che aleggiano sul caso della morte di Lola Daviet. In un primo momento, la clochard algerina avrebbe confessato, per poi ritrattare subito le deposizioni rilasciate. Ad oggi, in seguito alle indagini, è emerso che la presunta assassina avrebbe un decreto di espulsione alle spalle. L’omicidio della 12enne avrebbe tutta l’aria d’essere un caso politico, con Emmanuel Macron attaccato sia da destra che da sinistra.

La vicenda dell’omicidio di Lola

A lanciare l’allarme alle forze dell’ordine parigine la famiglia della giovane vittima. I genitori di Lola si erano allarmati dopo che la figlia, nella giornata di venerdì, non aveva fatto rientro a casa dopo la scuola. Così suo padre, custode del palazzo in cui la famiglia abita a Parigi, ha deciso di controllare le registrazioni delle videocamere di sorveglianza dell’edificio.

Le indagini

Sono subito scattate le indagini per rapimento. Nel ritrovamento del cadavere, ha giocato un ruolo fondamentale la testimonianza di uno dei vicini di casa della famiglia. Secondo quanto riferito dal vicino di casa, la donna che aveva avvicinato Lola aveva chiesto di aiutarla a trasportare una valigia molto pesante.

Dalle dichiarazioni è emerso che la donna aveva “comportamento strano”. L’uomo, non convinto di voler aiutare la donna, ha cercato di convincere l’uomo promettendogli del denaro proveniente “da un traffico di organi”.

All’emittente BfmTv un uomo che si era definito l’ex compagno della clochard ha dichiarato: “L’ultima volta che l’ho vista è stato dieci giorni fa. Aveva un po’ perso la bussola, nel senso che parlava da sola. Muoveva le labbra… le chiedevo ‘Ma che dici?’ e lei rispondeva ‘Niente, niente, è fra me e me’”.

Poi le dichiarazioni shock: “Straparlava sulla religione. Mi diceva ‘Mi faccio la croce, voglio essere cristiana, voglio andare in chiesa’. Le ho chiesto perché e mi ha risposto ‘Perché non ne posso più’. Aveva cominciato a entrare nell’evangelismo. L’ho vista disegnare con la penna un triangolo con l’occhio”.

La sorella di Dahbia ha riferito che la donna viveva ai margini della società. Nel 2018 aveva subito delle violenze coniugali, denunciate anche alla polizia. Nel 2016 la donna era entrata in Francia con un permesso da studentessa, che poi è scaduto.

Il risvolto politico

Eric Zemmour e Marine Le Pen avevano denunciato le forze politiche per il poco interesse nei confronti dell’immigrazione clandestina. La natura dell’omicidio della piccola Lola potrebbe avere proprio un risvolto politico. Una sorta di protesta nei confronti del governo, zitto di fronte alle ingiustizie che gli immigrati sono costretti a subire.

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