L’ordinanza di custodia cautelare del Gip: “Misura proporzionata all’entità dei gravissimi fatti ed alla sanzione che si ritiene possa essere irrogata”.
ROMA – Le ombre sull’omicidio di Luca Sacchi non sono state eliminate dagli inquirenti. Le indagini continuano ma intanto nell’ordinanza di custodia cautelare del Gip si leggono i motivi che hanno portato il giudice a convalidare il fermo.
“La custodia cautelare in carcere – si legge nel testo riportato da La Repubblica – appare proporzionata all’entità dei gravissimi fatti ed alla sanzione che si ritiene possa essere irrogata. In ordine alla sussistenza delle esigenze cautelari deve osservarsi che gli indagati hanno cercato di darsi alla fuga“.
Il Gip ha provato a ricostruire anche quanto successo quella sera: “Luca Sacchi spingeva con forza l’assalitore, facendolo cadere, quindi quello con la tuta nera gli si avvicinava esplodendo a un paio di metri di distanza un colpo che colpiva il giovane alla testa. Quindi i due rapinatori fuggivano immediatamente a bordo dell’auto sulla quale erano giunti lungo la via Mommsen“.
La fuga di Pirino e la confessione di Del Grosso
Il Gip scrive anche del tentativo di fuga da parte di Paolo Pirino. Il 21enne era fuggito di casa in maglietta, pantaloncini e ciabatte. Mentre Del Grosso subito dopo l’omicidio ha detto agli amici di avere “fatto una cazzata. Ho sparato ad una persona“. Ma il killer ha anche specificato di non volerlo uccidere: “Il rinculo della pistola me lo ha fatto colpire in testa“.
I dubbi su Anastasiya
Il Gip ha ribadito il colpo in testa subito da Anastasiya ma un teste smentisce questa ricostruzione. Al momento dello sparo, un unico colpo, Luca era solo e la fidanzata è arrivata solo qualche minuto dopo. Punti che saranno chiariti nelle prossime ore visto che gli inquirenti dovrebbero riascoltare la ragazza e cercare di ricostruire cosa successo quella sera.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/luca.sacchi.35