Omicidio Luca Sacchi, spunta la pista mafiosa. La Dda ha aperto un’indagine sulla morte del 24enne personal trainer.
ROMA – Omicidio Luca Sacchi, spunta la pista mafiosa. E’ questa l’ultima ipotesi avanzata da Il Messaggero che parla di contatti tra Valerio Del Grosso e Paolo Pirino con persone vicine alla ‘Ndrangheta. E proprio questi potrebbero essere i responsabili dell’agguato del 23 ottobre 2019 che ha portato alla morte del 24enne personal trainer. La Dda ha aperto un’indagine per meglio la vicenda.
Omicidio Luca Sacchi, il movente della droga alla base di questo omicidio
Secondo quanto ricostruito da Il Messaggero, le ore prima dell’omicidio ci sarebbero stati dei contatti telefonici tra Giovanni Princi (amico di Luca) e Valerio Del Grosso con il presunto killer che ha dato appuntamento al ragazzo la sera stessa per lo scambio. Una compravendita che non è mai avvenuta visto che i due pusher non avevano la droga ma, consapevoli della presenza dei soldi, hanno effettuato la rapina che è costata la vita a Luca.
Gli inquirenti proseguono le ricerche per ritrovare l’arma che ha ucciso il personal trainer. Possibile che i due l’abbiano restituita al ‘legittimo proprietario’ a Tor Bella Monaca prima di fare ritorno a Casal Monastero. Ma si tratta di ipotesi che saranno approfondite nei prossimi giorni.
I funerali di Luca
L’ultimo saluto a Luca Sacchi è in programma domani (mercoledì 6 novembre 2019) in una chiesa del suo quartiere. La famiglia, tramite i legali, ha chiesto il massimo riserbo sulla vicenda con le esequie che si terranno in forma strettamente privata.
Ancora non certa la presenza di Anastasiya. La figura della fidanzata è al centro dell’indagine e a breve dovrebbe essere riascoltata dagli inquirenti per cercare di capire cosa è realmente successo quella sera davanti al John Cabot Pub e il vero movente della morte di Luca Sacchi.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/luca.sacchi.35
