Omicidio Caruso, la fidanzata: “Esasperata dalle violenze, l’ho colpito”

Omicidio Caruso, la fidanzata: “Esasperata dalle violenze, l’ho colpito”

La fidanzata di Caruso ha confessato di aver ucciso l’uomo. Pare fosse vittima di violenze, e dopo l’ennesima lite l’avrebbe accoltellato.

Giallo a Padova: la vittima è Mattia Caruso, un uomo di trent’anni, morto a causa di una coltellata al cuore. La vicenda ha avuto luogo ad Abano Terme, in provincia di Padova. La vittima è Mattia Caruso, 30 anni, di Albignasego, appartenente ad una famiglia conosciuta per il suo impegno nelle sagre e nella vendita di dolciumi e altri prodotti alimentari. La vittima è morta dopo essere stata accoltellata al cuore.

Secondo quanto emerso in seguito ad una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri del Comando Provinciale, pare che l’uomo avrebbe compiuto 31 anni ad ottobre. Il suo corpo, ormai privo di vita, è stato rinvenuto in via Colli Euganei, in una pozza di sangue, dentro la sua automobile. Sul luogo del delitto i militari dell’Arma insieme ai sanitari del Suem 118.

La confessione

Valentina Boscaro, 31 anni, fidanzata della vittima, negli scorsi giorni ha confessato la sua colpevolezza nella vicenda dell’omicidio di Mattia Caruso. Pare che la donna fosse “esasperata dalle violenze”, e vedendo il coltello, avrebbe deciso di colpire l’uomo. Adeso la 31enne si trova agli arresti domiciliari, ed ha l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico per la localizzazione.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Padova ha disposto gli arresti domiciliari per la presunta colpevole, accogliendo la richiesta della Procura. Sarebbe stata la stessa 31enne ad ammettere di aver accoltellato il compagno in auto dopo una lite al Albano Terme, in zona Colli Euganei.

Valentina Boscaro ha spiegato alla Procura di non avere avuto l’intenzione di ucciderlo: il suo sarebbe stato un gesto di difesa dopo l’ennesima violenza nei suoi confronti. “La nostra era una storia burrascosa, litigavamo sempre. Mi picchiava e mi minacciava, una volta voleva farmi mangiare una tartaruga morta”, ha spiegato la 31enne.

Il delitto

Quella sera del 25 settembre, spiega Valentina, “Mattia guidava veloce, ha iniziato a strattonarmi tirandomi le mutande. Era imprevedibile quando beveva. Io ero stanca ed esasperata, ho visto il suo coltello sul cruscotto: l’ho preso e l’ho colpito”. Secondo quanto riferito dalla donna, spesso Mattia infieriva contro di lei. La famiglia però non è dello stesso avviso, e dichiara al Gazzettino: “Era lui che qualche volta è tornato a casa con un occhio nero perché lei lo picchiava”.

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