Omicidio Mollicone, i Mottola: perché si parla di caccia alle streghe
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Direttore: Alessandro Plateroti

Omicidio Serena Mollicone, famiglia Mottola: perché si parla di “caccia alle streghe”

Serena Mollicone

Il caso di Serena Mollicone e il comunicato della famiglia Mottola: perché si parla di “caccia alle streghe”, la nuova denuncia.

Martedì 15 ottobre 2024, la famiglia Mottola ha nuovamente denunciato: “l’intollerabile clima di caccia alle streghe nei nostri confronti” di cui si sente vittima. La denuncia arriva in un contesto già teso, segnato dal rinvio dell’udienza nei confronti di Nandu Popu, all’anagrafe Fernando Blasi, frontman dei Sud Sound System, accusato di diffamazione per gli insulti rivolti alla famiglia assolta dall’accusa di aver ucciso Serena Mollicone.

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Omicidio Serena Mollicone, la difesa della famiglia Mottola

Le tensioni risalgono all’estate scorsa, durante il GallinaRock, un festival musicale che si tiene a Gallinaro, in provincia di Frosinone. Nel corso dell’evento, Fernando Blasi, rivolgendosi alla folla, avrebbe pronunciato insulti pesanti contro la famiglia Mottola: “Quei pezzi di merd*, anche se l’hanno passata liscia restano sempre dei pezzi di merd*”, avrebbe detto il frontman, nonostante la famiglia fosse stata assolta dall’accusa di aver ucciso Serena Mollicone.

Attraverso una nota ufficiale, la famiglia Mottola, composta dal maresciallo Franco, sua moglie Annamaria e il figlio Marco, ha sottolineato il grave clima di ostilità che si è creato attorno a loro. Coordinata dal criminologo Carmelo Lavorino, la difesa ha evidenziato come: “alcuni soggetti hanno strumentalizzato la voglia di patibolo e di giustizia sommaria della folla contro la famiglia Mottola, altri hanno sputtan*to a livello internazionale”, riporta FanPage.it.

Clima di caccia alle streghe e minacce pubbliche

Il processo contro Blasi non è l’unico fronte aperto per la famiglia Mottola. L’episodio più grave, ricordato nella nota, risale al 15 luglio 2022, giorno della sentenza d’assoluzione.

All’uscita dal Tribunale di Cassino, la famiglia è stata aggredita verbalmente e fisicamente da una folla inferocita. Gli aggressori, undici persone chiaramente identificate, dovranno rispondere delle loro azioni.

La famiglia ha definito intollerabile questo “clima di violenza”, chiedendo un intervento deciso per ristabilire la verità e la giustizia: “Stigmatizziamo e denunciamo l’intollerabile clima di caccia alle streghe e di violenza creato ad arte da alcuni soggetti che hanno strumentalizzato la voglia di patibolo e di giustizia sommaria della folla contro la famiglia Mottola, i loro difensori e il criminologo Lavorino – hanno spiegato nella nota – Sia che tale vergognoso comportamento abbia sputtan*to a livello internazionale la nostra civilissima e bellissima Italia: chi ha sbagliato paghi!”.

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ultimo aggiornamento: 15 Ottobre 2024 18:32

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