La sorella di Serena Mollicone ha presentato il ricorso alla Corte d’Appello per l’assoluzione di cinque imputati.
Consuelo Mollicone, la sorella di Serena, ha presentato il ricorso alla Corte d’Appello contro la sentenza della Corte d’Assise di Cassino di assoluzione per i cinque imputati. La corte aveva scagionato lo scorso luglio Franco Mottola, ex comandante della caserma dei Carabinieri di Arce, la moglie Anna Maria e il figlio Marco dall’accusa di omicidio volontario e due carabinieri dall’accusa di favoreggiamento e concorso esterno in omicidio.
Nella relazione si parla delle dichiarazioni di Santino Tuzi e dei depistaggi del maresciallo Mottola, il ritrovamento del telefono di Serena e i rapporti tra la vittima e il figlio Marco Mottola con particolare attenzione al tentativo dell’alibi fallito. “Infine si ricostruirà il movente dell’omicidio – si legge nel ricorso. Secondo gli avvocati della sorella di Serena Mollicone l’analisi di tutte queste circostanze consentirebbe di ritenere provata, oltre ogni ragionevole dubbio, la responsabilità degli imputati.
La dinamica dell’omicidio
Il 1 Giugno 2001, Serena entrò in caserma per incontrare Marco Mottola con cui nell’ultimo periodo si erano incrinati i rapporti. E proprio nel corso del litigio, Marco Mottola aggrediva Serena spingendola contro la porta del bagno della camera da letto ubicata nell’alloggio sfato, facendole sbattere la testa. A tal punto intervenivano il maresciallo Mottola e la moglie Annamaria Mottola, che provvedevano al bendaggio di Serena che ne determinava la morte per asfissia, e ad occultarne il cadavere a Fonte Cupa ove veniva rinvenuto la mattina del 3 giugno”.
