Il tribunale di Brindisi ha confermato il sequestro della pistola e del denaro trovato nella casa del 18enne indagato per l’omicidio di Stasi.
La richiesta di dissequestro è stata rigettata dal tribunale di Brindisi che conferma così il sequestro della pistola a gas e del denaro trovati nella casa del 18enne indagato per l’omicidio di Paolo Stasi quando era ancora minorenne. Il ragazzo è accusato di concorso in omicidio volontario con due aggravanti: premeditazione e futili motivi. Stessa ipotesi di reato per un 19enne.
L’omicidio di Paolo Stasi è avvenuto la sera del 9 novembre scorso davanti casa sua a Francavilla Fontana con due colpi di pistola di piccolo calibro (una pistola a tamburo o una pistola a giocattolo modificata). A decretare la morte del giovane un colpo in pieno petto. Dopo un mese circa sono indagati due ragazzi un 18enne e un 19enne. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Brindisi, insieme con la Procura dei Minori di Lecce.
Proseguono le indagini
I carabinieri hanno trovato durante la perquisizione nella casa del 18enne una pistola a gas in libera vendita, riproduzione di una Glock 17, e una somma di denaro contante di circa 9mila euro. Secondo l’avvocato dell’indagato, l’arma è del tutto inoffensiva mentre la somma di denaro è stata giustificata come regali per il 18esimo compleanno e risparmi per una regolare attività lavorativa.
Le indagini proseguono sull’omicidio di Paolo Stasi di cui ancora non è stato chiarito ancora il movente. Dal Riesame è emerso che gli elementi a carico del 18enne indagato sarebbero precisi. Inoltre sono necessari approfondimenti sulla chat tra la mamma della vittima e il figlio.