Omicidio di Pierina Paganelli: emergono nuove ipotesi sulla presenza di “due killer” e sulla possibile messa in scena del crimine.
L’omicidio di Pierina Paganelli continua a essere al centro delle indagini e l’ipotesi iniziale di un unico assassino sembra vacillare.
Questo poiché, come riportato da Il Sussidiario, nuovi elementi emersi dalla scena del crimine suggeriscono la possibile presenza di due soggetti coinvolti nell’esecuzione di questo brutale delitto.
Omicidio di Pierina Paganelli: spunta la teoria dei due killer
Pierina Paganelli è stata ritrovata morta la notte del 3 ottobre 2023, uccisa con 29 coltellate. Tuttavia, l’analisi della scena del crimine ha sollevato numerosi interrogativi, mettendo in dubbio che abbia agito una sola persona.
Tra i dettagli più controversi ci sono le modalità con cui è stato sistemato il corpo della vittima e la mancanza di sangue su alcuni oggetti chiave, come gli slip tagliati della donna.
Secondo una delle piste più recenti, due persone potrebbero aver partecipato all’omicidio. L’ipotesi avanzata dagli investigatori e dalla difesa di Louis Dassilva è che ci sia stato un esecutore materiale del delitto e un complice.
Questo “regista” avrebbe quindi alterato la scena, simulando un crimine di natura sessuale, con il corpo della vittima posizionato in modo anomalo e la gonna sollevata.
Un dettaglio particolarmente sconcertante è la disposizione della testa della vittima. Questa è stata appoggiata su un giocattolo come se chi avesse commesso il delitto volesse manifestare un gesto di pietas.
Inoltre, i capelli della vittima erano accuratamente sistemati in un modo insolito, un particolare che suggerisce una certa cura nel manipolare il corpo dopo l’omicidio.
Le “armi” del delitto
Oltre alla questione della messa in scena, c’è un altro aspetto che sta facendo riflettere gli inquirenti: la possibilità che siano state usate più armi.
Il taglio delle mutandine della vittima non presenta tracce di sangue. Un dettaglio che appare strano se si considera l’efferatezza del delitto e l’intensità delle ferite inferte.
Questa osservazione ha portato alla teoria che l’assassino – o gli assassini – possano aver usato almeno due armi differenti: una per colpire mortalmente Pierina Paganelli e un’altra per tagliare gli slip.