Alessandro Pasini assolto dall’accusa di omicidio volontario durante il processo per la morte di Sabrina Beccalli.
CREMONA – Non è stato Alessandro Pasini, almeno secondo il Tribunale di Cremona, ad uccidere Sabrina Beccalli. Nell’ultima udienza i giudici hanno deciso di assolvere l’uomo dall’accusa di omicidio volontario. L’unico reato contestato nei confronti dell’uomo è quello di aver distrutto il cadavere della 39enne e da qui la condanna a sei anni di carcere (anche se l’uomo è già stato scarcerato”.
La richiesta della Procura
La richiesta della Procura era di 28 anni di carcere. Secondo il pm, riportato dal Corriere della Sera, “non si può non notare la sconcertante mancanza di scrupolo da parte di Pasini nel tentativo di dichiararsi innocente dai reati commessi. Devo sottolineare ancora una volta la fredda organizzazione dell’uomo nel compiere azioni che sono sintomatiche di una capacità di dare vita ad un crimine davvero fuori dal comune“.
Una ricostruzione che non è stata accolta giudici che hanno comminato una condanna per aver bruciato il cadavere. Per il tribunale non ci sono prove che dimostrino la sua responsabilità nell’omicidio.
La rabbia dei familiari di Sabrina
Duro il commento dei familiari di Sabrina. La sorella in aula verso i giudici ha urlato di vergognarsi di “vivere in Italia. Non conta nulla la vita di una donna, di una madre […]. Questa è la legge che c’è nel nostro Paese, anzi facciamo un applauso a lui che ha confessato di aver bruciato mia sorella […]. Bisogna fare un passo avanti, non è possibile una cosa del genere […]. Cosa sono sei anni per la vita di una persona? Questo dimostra che tutti possono uccidere tanto la legge ti lascia libero […]“.