Tragedia a Costa Volpino, l’assassino di 19 anni confessa l’omicidio di Sara Centelleghe: ecco cosa è successo.
Dopo l’arresto e un lungo interrogatorio del presunto assassino Jashandeep Badhan, sono emersi dettagli scioccanti sull’omicidio di Sara Centelleghe, la ragazza di Costa Volpino.
Come riportato da Adnkronos.com, sembrerebbe che il giovane di 19 anni sarebbe entrato in casa della vittima con l’intento di trovare della droga.
Il suo legale ha descritto il ragazzo come “provato, confuso e addolorato” per l’accaduto, incapace di dare una spiegazione razionale al gesto.
La confessione dell’assassino di Sara Centelleghe
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 19enne avrebbe dovuto incontrare un’amica di Sara Centelleghe per uno scambio di droga.
In particolare, si trattava di una consegna di cocaina in cambio di una quantità equivalente di hashish. L’amica ha atteso Jashandeep Badhan per circa 40 minuti, ma i due non si sono mai incontrati.
Invece, il giovane si è diretto verso l’appartamento della vittima. La porta era aperta e, una volta entrato, ha cominciato a frugare tra gli oggetti della ragazza nel tentativo di trovare ciò che cercava.
La vittima, svegliata dal rumore, ha sorpreso il presunto killer intento a cercare tra i suoi effetti personali, scatenando una reazione violenta e confusa da entrambe le parti.
“Non riesce a dare una motivazione razionale del movente,” ha spiegato l’avvocato della difesa, aggiungendo che il suo assistito sarebbe “rimasto spaventato dalla situazione” che, evidentemente, “gli è sfuggita di mano“.
La colluttazione si è spostata nel corridoio, dove la vittima è stata spinta a terra. Preso da un impeto irrazionale, è andato in cucina, ha afferrato un paio di forbici e ha colpito ripetutamente la giovane. Solo quando Sara ha cessato di muoversi, il ragazzo ha abbandonato la scena del crimine.
L’arresto e la reazione del 19enne
Dopo essere stato arrestato, Jashandeep Badhan è apparso emotivamente scosso e in stato di profondo turbamento.
Durante l’interrogatorio di garanzia, il giovane non è riuscito a fornire una spiegazione chiara del perché l’incontro per uno scambio di droga si sia trasformato in un omicidio.
Il difensore del 19enne ha dichiarato che il ragazzo si è mostrato pentito, aggiungendo che: “Si è meravigliato di questo gesto estremo” perché “è sempre stata una persona buona che aiutava gli altri“.
Data la situazione psicologica del ragazzo, la giudice ha convalidato l’arresto, disponendo però un periodo di osservazione psichiatrica di 30 giorni presso l’ospedale Papa Giovanni di Bergamo.