Gli inquirenti analizzano le immagini delle telecamere per ricostruire gli ultimi momenti di Sharon Verzeni.
L’omicidio di Sharon Verzeni, avvenuto a Terno d’Isola, resta avvolto nel mistero. Gli inquirenti hanno analizzato decine di telecamere pubbliche e private per ricostruire il percorso della 33enne, dalla sua uscita di casa fino al tragico momento dell’assassinio.
Purtroppo, il punto esatto in cui Sharon è stata accoltellata non è coperto da alcuna telecamera, rendendo impossibile ottenere immagini dell’aggressore. Come riportato da tg24.sky.it
Le telecamere: una ricostruzione cruciale, ma incompleta
Le immagini raccolte, comunque, forniscono un resoconto dettagliato dei suoi ultimi movimenti. Sharon è stata vista per l’ultima volta viva a pochi minuti dall’aggressione, proprio nei pressi del luogo in cui ha fatto la chiamata disperata al 112.
Tuttavia, l’assenza di telecamere nel punto dell’aggressione complica enormemente il lavoro degli inquirenti, che non hanno ancora identificato un sospetto.
La pista del litigio in strada: una testimonianza infondata
Inizialmente, una testimone aveva riferito di aver sentito un acceso litigio in strada poco prima di udire le grida di Sharon. Questa informazione aveva spinto gli investigatori a considerare l’ipotesi di un’aggressione seguita a un alterco.
Tuttavia, ulteriori verifiche hanno smentito questa pista: il litigio, seppur avvenuto nelle vicinanze, non avrebbe coinvolto la vittima. Questo sviluppo ha indotto gli investigatori a riconsiderare il movente dell’omicidio, aprendo la strada a nuove ipotesi.
Resta aperta la possibilità che l’assassino fosse un perfetto sconosciuto che ha colpito Sharon senza un motivo apparente, o che l’omicidio fosse premeditato, con l’assassino che ha scelto quel luogo preciso proprio per l’assenza di telecamere.
Le autorità continuano a lavorare senza sosta, setacciando ogni dettaglio e vagliando ogni possibile pista, nella speranza di fare luce su questo tragico delitto che ha sconvolto la comunità.