Omicidio di Sharon Verzeni: il padre del fidanzato della vittima sospetta l’azione di due assassini tra i clienti del bar.
Le indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne brutalmente uccisa a coltellate a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo, continuano a svilupparsi.
Nelle scorse ore, come riportato da Notizie.virgilio.it, è intervenuto il padre del fidanzato della vittima con un ipotesi shock.
Le ipotesi del padre del fidanzato di Sharon Verzeni
In una recente intervista durante la trasmissione televisiva Morning News, Mario Ruocco ha rivelato le sue convinzioni riguardo al caso, suggerendo che gli assassini potrebbero essere più di uno.
“Chi l’ha colpita alle spalle non poteva colpirla anche avanti. Erano in due,” ha dichiarato Ruocco, insinuando che il modus operandi dell’omicidio indichi la presenza di più aggressori.
Secondo l’uomo, è possibile che i colpevoli possano essere rintracciati tra i clienti abituali del bar, dove Sharon Verzeni lavorava da circa un anno.
“Per me qualcuno le ronzava intorno, lei si è rifiutata e gliel’ha fatta pagare,” ha aggiunto l’uomo, delineando l’ipotesi che la vittima potesse essere stata oggetto di attenzioni indesiderate.
Questa teoria potrebbe spiegare perché la donna – la notte dell’omicidio – sembrasse ignara del pericolo imminente, indossando le cuffie senza preoccupazioni.
“Invece qualcuno l’ha tenuta d’occhio, fino all’occasione giusta. Conoscevano il suo tragitto, l’hanno aspettata“, ha concluso.
Le indagini in corso e gli ultimi sviluppi
Le autorità stanno cercando di ricostruire ogni aspetto della vita di Sharon Verzeni per capire chi potesse avere un motivo per compiere un atto così efferato.
In questi giorni sono stati interrogati non solo i familiari della vittima e il fidanzato Sergio Ruocco (che è stato convocato anche nella mattinata di sabato).
Ma sotto la lente degli inquirenti anche i dipendenti del bar, proprio nella speranza di raccogliere dettagli utili.
Ogni pista viene esplorata da parte degli inquirenti, incluso il contesto sociale e le relazioni che la vittima aveva al di fuori dell’ambiente lavorativo.