Bujar Fandaj, accusato dell’omicidio di Vanessa Ballan, ha deciso di non rispondere alle domande del pubblico ministero.
Il caso dell’omicidio di Vanessa Ballan, la giovane donna di 26 anni brutalmente uccisa a Riese Pio X, ha preso una svolta inaspettata in tribunale. Bujar Fandaj, il 40enne kosovaro accusato del delitto, ha rinunciato all’interrogatorio del 30 gennaio scorso, quando si sarebbe dovuto mettere di fronte al pubblico ministero Michele Permunian.
L’interrogatorio annullato di Bujar Fandaj
Il confronto diretto tra l’accusa e Bujar Fandaj, previsto per il 30 gennaio, non si è svolto più come previsto inizialmente. L’assassino di Vanessa Ballan, che aveva già esercitato il suo diritto di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia, ha scelto di mantenere il silenzio anche in questa occasione.
Nonostante la rinuncia all’interrogatorio, Fandaj ha annunciato che fornirà delle dichiarazioni spontanee in un momento successivo. Si ipotizza che l’imputato potrebbe, nei giorni successivi, presentare una memoria difensiva agli investigatori. La comunità e l’opinione pubblica attendono ora le prossime dichiarazioni di Fandaj e l’evolversi delle indagini.
Il delitto di Vanessa Ballan e le ipotesi
Vanessa Ballan è stata uccisa il 19 dicembre, accoltellata nella sua abitazione di Riese Pio X del Trevigiano. L’omicidio potrebbe non essere stato premeditato, ma scaturito da un violento litigio, come suggerisce il ritrovamento di una sacca con attrezzi nel giardino della vittima.
Tuttavia, la scoperta che Vanessa era incinta del compagno – come confermano gli esami sul feto – potrebbe aver rappresentato il movente dell’omicidio, dato che Bujar Fandaj non aveva avuto contatti con lei per settimane, dopo una denuncia per stalking presentata dalla donna il 26 ottobre.
Se l’omicidio fosse riconosciuto come premeditato, Fandaj potrebbe affrontare la pena dell’ergastolo. Tuttavia, si prevede che la difesa cercherà di attenuare le aggravanti in futuro, sostenendo la tesi del raptus.