Vanessa e la denuncia per stalking contro Fandaj Bujar: il caso fu ritenuto non urgente.
Il procuratore capo di Treviso ha parlato del caso di femminicidio di Vanessa. Dal suo discorso è emerso che, purtroppo, la denuncia fatta dalla giovane donna non venne ritenuta urgente da parte del magistrato. Inoltre, ha poi spiegato il movente e la dinamica dell’omicidio, avvenuto nella frazione di Riese Pio X.
Vanessa Ballan e la querela contro Fandaj Bujar
Ieri, nel trevigiano, è morta una 26enne , mamma di un bambino di 5 anni e incinta del secondo figlio. E’ morta trucidata dalle coltellate inferte dall’uomo di origini kosovare, Fandaj Bujar, di anni 41.
Il procuratore capo di Treviso, Marco Martani, nel corso della conferenza stampa di stamattina, ha spiegato che Vanessa Ballan e il suo assassino avevano avuto una relazione, cominciata nel 2022 e finita nell’estate del 2023.
Tuttavia, l’uomo non era affatto d’accordo a porre la parola fine sulla loro storia e così ha iniziato a perseguitare Vanessa con numerosi ricatti e minacce. La donna ha però deciso di reagire.
Dopo aver sopportato per tempo lo stalking, anche per il fatto di non voler rendere pubblica quella relazione, Vanessa ha deciso di sporgere denuncia nei confronti di Bujar.
Una volta venuto a galla il tutto, il compagno di lei, Nicola Scapinello, “L’ha sostenuta in questo, sono andati insieme in caserma e ha reso dichiarazioni sulla parte di cui era a conoscenza” ha concluso il procuratore.
I video del ricatto a Vanessa
Come ha spiegato il procuratore, nel caso di denunce in codice rosso, il caso è prima vagliato dal pm di turno esterno che poi presenta il fascicolo al magistrato.
Nel caso di Vanessa, il pm esterno ha disposto la perquisizione e poi ha passato il caso al magistrato per le fasce deboli che non lo ha ritenuto urgente, al punto di disporre nell’immediato una misura cautelare.
Il magistrato ha infatti ritenuto di approfondire prima le indagini controllando i tabulati telefonici di Bujar.
Dopo i primi accertamenti sulla querela, il giorno dopo era stato controllato il cellulare dell’uomo. Sul telefono erano presenti i video che lui utilizzava per ricattare la donna. Dopo quelle indagini, Fandaj Bujar non ha più avuto atteggiamenti allarmanti. La valutazione del magistrato è stata dunque di non urgenza. Martani ha aggiunto: “In questi due mesi non c’erano stati altri episodi allarmanti“.