La verità nascosta dietro l’omicidio di Vanessa Ballan: il terrificante martello di Fandaj

La verità nascosta dietro l’omicidio di Vanessa Ballan: il terrificante martello di Fandaj

Caso di femminicidio di Vanessa Ballan a Treviso, dall’ossessione di Bujan Fandaj allo stalking, fino al tragico epilogo.

Vanessa Ballan, una giovane madre di 26 anni, ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita in un vero incubo. Vittima di stalking e aggressioni ripetute, Vanessa ha subito la furia omicida di Bujan Fandaj, con il quale aveva avuto una breve relazione nel 2022. Nonostante i tentativi di riavvicinarsi al marito Nicola Scapinello e la decisione di denunciare Fandaj per stalking, Vanessa non è riuscita a sfuggire al suo tragico destino.

La routine quotidiana di Vanessa era diventata un terreno di caccia per Fandaj, che frequentava il supermercato dove lei lavorava anche quattro volte al giorno. La decisione di Vanessa e Scapinello di sporgere denuncia contro Fandaj per stalking sembrava un passo verso la liberazione, ma la realtà si è rivelata ben diversa. La denuncia, non adeguatamente seguita, ha lasciato Fandaj libero di continuare il suo assedio.

L’aggressione fatale: una violenza inaudita

Il 41enne Fandaj ha dimostrato un livello di violenza inaudito. Armato di un coltello lungo 20 centimetri, ha sferrato otto coltellate mortali a Vanessa Ballan, di cui una diretta al cuore. La giovane madre ha lottato disperatamente per difendersi e proteggere il bambino che portava in grembo, ma senza successo. Gli investigatori hanno rilevato segni di una strenua resistenza da parte di Vanessa, evidenziati dalle ferite difensive sulle mani e sugli avambracci.

La precedente intrusione e la denuncia per stalking

In un precedente episodio, Fandaj era già riuscito ad entrare in casa di Vanessa, un atto che aveva spinto la giovane e il suo compagno a denunciarlo per stalking. Vanessa, per lungo tempo, aveva sopportato molestie e ricatti, cercando di nascondere la sua breve relazione con Fandaj. Tuttavia, la situazione si era fatta insostenibile, portandola a confidarsi con Scapinello e a intraprendere azioni legali.

La tragedia ha raggiunto il suo culmine quando Fandaj è entrato nuovamente nell’abitazione di Vanessa, questa volta armato di martello. Dopo averla brutalmente aggredita, l’ha uccisa con un coltello da cucina. La fuga e i tentativi di depistare le indagini da parte di Fandaj sono stati vani; è stato arrestato e trasferito alla casa circondariale di Treviso, in attesa del processo. Gli investigatori ritengono che il femminicidio sia stato premeditato, un’aggravante che potrebbe portare Fandaj a ricevere la condanna all’ergastolo.

Il caso di Vanessa Ballan rappresenta un drammatico esempio di come il fenomeno del femminicidio continui a mietere vittime, nonostante le denunce e gli sforzi delle vittime di sottrarsi alla violenza. Una storia che sottolinea l’importanza di una maggiore attenzione e azioni concrete per proteggere le donne vittime di stalking e violenza domestica.

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