Omicidio Walter Albi, il sindaco: “Modalità da regolamento di conti” 

Omicidio Walter Albi, il sindaco: “Modalità da regolamento di conti” 

La vittima della vicenda è Walter Albi: stava festeggiando il suo compleanno insieme a Luca Cavallito, ex calciatore.

Continuano le indagini sul caso di omicidio di Walter Albi. Secondo alcuni testimoni, a sparare sarebbe stata una persona sola, giunta al bar a bordo di una moto. Nell’omicidio è rimasto coinvolto anche Luca Cavallito, un ex calciatore ferito durante la sparatoria. 

La vittima protagonista della vicenda è Walter Albi, un architetto 66enne incensurato. Era residente a Francavilla al Mare, a Chieti. Stava festeggiando il suo compleanno insieme a Luca Cavallito, un uomo di 49 anni, nato a Viareggio ma residente a Montesilvano, a Pescara. Luca Cavallito è ricoverato in condizioni critiche nell’unità di terapia intensiva dell’ospedale di Pescara. L’uomo è stato ferito gravemente da diversi colpi di pistola, sparati dallo stesso killer di Walter Albi.    

La dinamica degli eventi 

L’omicida si è recato al bar coperto da un casco integrale, con un giubbottino nero a maniche lunghe. Ha parcheggiato la moto su cui viaggiava e si è avvicinato alle due vittime, coperto dalle aiuole che dividono la strada. Per prima cosa ha sparato verso Luca Cavallito, per poi esplodere un secondo colpo verso Walter Albi. Dopo un ennesimo colpo a Luca Cavallito. 

I tesrtimoni presenti sul lugo del delitto hanno raccontato di aver visto un braccio spuntare dalle siepi del locale, sul lato di via Ravasco. Una mano fermissima ha sparato almeno sei colpi. Poi, l’omicida che indossava il casco integrale, sarebbe fuggito passando per via Vittorio Veneto a tutta velocità sulla moto di grossa cilindrata. 

Ieri sera Carlo Masci, sindaco di Pescara, ha parlato della dinamica dell’omicidio. “Le modalità sembrano sicuramente da regolamento di conti. Chi ha sparato è un professionista, non è uno che è uno che ha improvvisato. È arrivato con il motorino, lo ha lasciato lontano, è entrato nell’area antistante il bar e ha sparato a sangue freddo. Incredibile.” 

E continua: “Questo è un episodio che ha un livello più alto di delinquenza. È diverso da tutti quelli che si sono verificati negli ultimi tempi e ci richiama un po’ al periodo della banda Battistini e dell’omicidio Ceci. Anche lì ci fu un omicidio mirato”. Carlo Masci con le sue parole si riferisce all’omicidio di Italo Ceci del 20 gennaio 2012. L’uomo venne ucciso a colpi di pistola mentre chiudeva il suo negozio. 

Argomenti