Omicidio Yara Gambirasio, clamoroso: i sospetti sulla maestra e il custode

Omicidio Yara Gambirasio, clamoroso: i sospetti sulla maestra e il custode

I dettagli e i dubbi sollevati dalla serie Netflix “Il caso Yara: oltre ragionevole dubbio”. È Bossetti davvero colpevole?

Il caso di Yara Gambirasio ha scosso l’Italia e il mondo intero. La serie Netflix “Il caso Yara: oltre ragionevole dubbio”, disponibile dal 16 luglio, riapre le discussioni su uno dei casi più controversi della cronaca nera italiana.

Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo nel 2018 per l’omicidio di Yara, si proclama innocente. Ma i dubbi sollevati dalla serie sono molteplici: dalle accuse sulla maestra di ginnastica agli strani spostamenti del custode della palestra.

Massimo Bossetti

Il protagonista: Massimo Bossetti

Nel terzo episodio della serie, Bossetti appare per la prima volta davanti alla telecamera, ribadendo la sua innocenza. “È da tanto tempo che aspetto questo momento“, afferma Bossetti. Vestito in modo semplice, Bossetti racconta la sua esperienza in carcere, incluso un aneddoto in cui un ufficiale gli avrebbe offerto un compromesso in cambio di una confessione.

La sua reazione fu di rifiuto, un atto che evidenzierebbe la sua innocenza. Bossetti piange, si arrabbia contro sua madre per non avergli mai detto chi fosse il suo vero padre, e critica la pm per non aver mai voluto incrociare il suo sguardo in aula.

Gli altri presunti sospettati

“Il caso Yara: oltre ragionevole dubbio” segue il formato dei documentari di cronaca nera, come “Quarto Grado” o “Storie Maledette”. La serie ricostruisce i dettagli del caso, includendo testimonianze esclusive e nuovi materiali d’archivio.

Ad esempio, nel secondo episodio vengono mostrati filmati degli investigatori che perlustrano il campo di Chignolo d’Isola, dove fu ritrovato il corpo di Yara. La voce dell’anatomopatologa dettaglia le verifiche sul corpo della giovane vittima, aumentando la tensione e i dubbi.

La serie Netflix non si limita a Bossetti. Solleva anche sospetti sulla maestra di ginnastica e sugli strani spostamenti del custode della palestra, figure mai indagate ufficialmente. Inoltre, vengono mostrati i video utilizzati dai carabinieri per dimostrare l’andirivieni del furgone di Bossetti davanti alla palestra, video che alcuni ritengono manipolati. Come riportato da ilfattoquotidiano.it

Nonostante l’alta qualità stilistica e l’approfondimento dettagliato, “Il caso Yara: oltre ragionevole dubbio” non offre risposte definitive. Il documentario riesce a far emergere dubbi e perplessità, ma si ferma dove si sono fermate anche le sentenze dei tribunali.

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