Il testo del ddl Lega-Forza Italia sull’omofobia. Zan critico: “E’ un attacco a legge Mancino”.
ROMA – E’ pronto il ddl Lega-Forza Italia sull’omofobia. Dopo un lungo confronto tra i due partiti, è stato messo nero su bianco il decreto che il Centrodestra di governo si propone a presentare in Parlamento per superare il ddl Zan. Un test non condiviso, al momento, da parte di Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni ha duramente criticato il comportamento tenuto dai due partiti di coalizione.
Il testo
Il testo, riportato dall’Adnkronos, si divide in tre articoli e non riguarda solo l’omosessualità. Nel provvedimento si fa riferimento anche all’origine etnica, nazionalità o disabilità. Ma andiamo a vedere nei dettagli cosa prevede.
Art. 1
All’articolo 61 primo comma del codice dopo il n.1 è aggiunto il seguente 1.bis: l’aver agito in ragione dell’origine etnica, credo religioso, nazionalità, sesso, orientamento sessuale, disabilità, nonché nei confronti dei soggetti che versano nelle condizioni di cui all’articolo 90-quater del codice di procedura penale.
Art. 2
L’articolo 69 del codice penale, il quarto comma è sostituito dal seguente: “Le disposizioni del presente articolo si applicano anche alle circostanze inerenti alla persona del colpevole, esclusi i casi previsti dall’articolo 99, quarto comma, i reati aggravati dall’articolo 61 n. I-bis, nonché i casi previsti dagli articoli 111 e 112, primo comma, numero 4, per cui vi è divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti sulle ritenute circostanze aggravanti, ed a qualsiasi altra circostanza per la quale la legge stabilisca una pena di specie diversa o determini la misura della pena in modo indipendente da quella ordinaria del reato”.
Art. 3
All’articolo 69-bis del codice penale sono aggiunte, dopo le prole procedura penale, le seguenti: e per i diritti aggravati dall’articolo 61 n. I-bis.
Critico Zan
Il testo non è piaciuto ad Alessandro Zan che sui social commenta così: “Il testo presentato è un attacco alla legge Mancino. Non solo cancella le tutele del mio decreto, ma, prevedendo solo un’aggravante comune, diminuisce le tutele per i crimini d’odio razziale, etnico e religioso. Un vergognoso insulto ai diritti in pieno stile sovranista“.