Ong contro il governo Meloni: “Ci usa e ci criminalizza”

Ong contro il governo Meloni: “Ci usa e ci criminalizza”

Il governo Meloni nelle ultime settimane ha iniziato a collaborare con le Ong: tutta questione di “esigenze di soccorso”.

I rapporti tra il governo italiano e le Ong che soccorrono i migranti in mare non sono sempre stati eccellenti. Negli ultimi periodi però, con un numero record di sbarchi sulle nostre coste, Giorgia Meloni sembra essersi ammorbidita nei confronti delle organizzazioni, spesso attaccate e criticate.

Giorgia Meloni

Il governo Meloni dalla parte delle Ong

Nelle ultime settimane, sembrerebbe che la Guardia Costiera – che farebbe riferimento al ministero dei trasporti del governo Meloni – si sia coordinata sempre di più con le Ong. Proprio il ministro Matteo Piantedosi ha riconosciuto che “adesso le Ong agiscono sotto le direttive della Guardia costiera italiana”.

Ma questo cambio di pensiero non convince la direttrice generale della Ong Sos Mediterranee Valeria Taurino, a cui fa riferimento la nave Ocean Viking. “Ci auguriamo che continuino a chiedere il nostro aiuto per salvare le persone, nonostante l’atteggiamento ostile che da sempre tengono nei nostri confronti”, ha detto.

Valeria Taurino: “Esigenze di soccorso da soddisfare”

Come già successo lo scorso aprile, la Ong Sos Mediterranee continua a portare a termine “operazioni coordinate interamente dalle autorità italiane”. Tuttavia, l’approccio del governo Meloni adesso sembra aver preso una piega diversa.

“Iniziamo col dire che il coordinamento delle operazioni Sar è un dovere degli Stati, come previsto dal diritto internazionale e marittimo. Per cui non credo si possa parlare di cambiamento, piuttosto di crescenti esigenze di soccorso che è urgente soddisfare”, dichiara Valeria Taurino a Fapage.it.

“Di certo la collaborazione con le autorità italiane è una cosa positiva: le operazioni di ricerca e soccorso marittimo in tutto il mondo sono concepite per essere condotte con il supporto e il coordinamento degli Stati”, aggiunge.

Nonostante i pregiudizi da parte del governo, esistenti da sempre, la Ong apprezza le sue richieste d’aiuto. “Certamente l’assegnazione di porti distanti anche 3-4 giorni di navigazione in questo momento di necessità sembra un controsenso, perché le partenze sono sempre più frequenti e il mare deve essere pattugliato con tutti i mezzi disponibili”, precisa però.

L’aumento degli sbarchi di migranti

Le richieste di aiuto da parte del governo di Giorgia Meloni in questi ultimi tempi sono diventate più frequenti. Questo potrebbe dipendere dai “continui naufragi” che si sono verificati di recente. “In queste settimane ci sono molte più imbarcazioni in difficoltà che mezzi di soccorso”, dice la direttrice generale della Ong.

Anche i governi passati “hanno mantenuto il medesimo atteggiamento nei nostri confronti, anche se in modi e stili diversi”. “Si passa dalla collaborazione quando si tratta della necessità di interventi in mare nel rispetto del diritto marittimo internazionale alla presa di distanza, o addirittura criminalizzazione, quando si tratta di parlare all’opinione pubblica e di strumentalizzare la questione per ragioni politiche”, spiega Taurino.