Qatargate e il ruolo delle Ong

Qatargate e il ruolo delle Ong

Anche le Ong sono coinvolte nello scandalo che ha travolto il Parlamento europeo e non solo. Ma che ruolo avevano nella vicenda.

Gli inquirenti che lavorano all’inchiesta della Procura federale belga stanno ricostruendo i pezzi tra cui anche i legami tra le Ong e la vicenda di corruzione. L’unico che sta collaborando con la giustizia è Francesco Giorgi, l’assistente parlamentare di Cozzolino ha parlato ai magistrati e ha fornito interessanti dettagli sulla rete che coinvolge anche la sua compagna nonché ex vicepresidente del parlamento europeo Kaili.

Da quanto ha rivelato Giorgi ai magistrati di questa rete fa parte anche il belga Marc Tarabella. Intanto la polizia belga ha sequestrato a casa di Giorgi oltre 20mila euro sommati a quelli trovati a casa di Kaili e a casa di Panzeri – oltre 60mila – si arriva a un milione e mezzo di contanti per corrompere l’istituzione europea in favore del Qatar.

parlamento europeo

Il legame tra socialisti e radicali in questa vicenda

Secondo l’accusa belga capeggiata da Michel Claise, il gruppo di imputati agiva insieme alla Ong fondata dallo stesso Panzeri Fight Impunity. Ma qual era il ruolo delle Ong in questa vicenda di corruzione? Dall’ammissione di Giorgi, come riporta Repubblica, le Ong “ci servono per far girare i soldi”. Inoltre, i magistrati hanno appreso che il gruppo di corrotti era attivo già dal 2021. Giorgi è stato inchiodato anche da alcune intercettazioni in cui faceva riferimenti molto espliciti. Il ministro del Lavoro del Qatar Ali Bin Samikh Al Marri è il contatto.

L’indagine sta indagando sulle relazioni tra il gruppo della sinistra europea S&D e i radicali che guidano le Ong. Uno dei cinque arrestati è appunto un radicale italiano Niccolò-Figà Talamanca con cui Emma Bonino aveva fondato la Ong No Peace Without Justice. Inoltre, dell’Alba legato storicamente al gruppo dei Radicali è co-fondatore dell’Ong Fight Impunity di Panzeri.