Ong, sbarco migranti dopo 100 ore in mare

Ong, sbarco migranti dopo 100 ore in mare

La Geo Barents soccorre 69 migranti a bordo di un gommone in difficoltà, ma deve proseguire fino a La Spezia.

Dopo il soccorso di oggi con la Geo Barents di 69 persone, fra cui 25 minori e 9 donne, le autorità italiane hanno assegnato alla nave umanitaria La Spezia come luogo di sbarco. “Questa città dista circa 100 ore di navigazione dalla nostra posizione attuale”, tuonano sui social Medici Senza Frontiere. “Perchè farli sbarcare a La Spezia quando ci sono porti idonei molto più vicini?”.

Migranti

I migranti erano a bordo di un gommone partito dalla Libia, e il salvataggio di quest’oggi è stata un’operazione abbastanza complessa. La Guardia costiera libica ha minacciato alla nave Ong di sparare se si fosse avvicinata: “Mentre ci avvicinavamo per aiutare le persone e portarle in salvo, hanno minacciato di sparare”. La Geo Barents ha soccorso anche una seconda imbarcazione con 61 migranti nelle ore seguenti. Il governo italiano è stato avvisato ma non ha dato alcuna indicazione.

Per il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, “la presenza delle imbarcazioni delle ong, insieme alle condizioni climatiche, fanno ripartire i gommoni dalla Libia, anche quelle più fragili. Noi ci lamentiamo di questo, loro si lamentano della lunga percorrenza”.

Il decreto del governo Meloni

Le navi Ong invece vengono sempre indirizzate a porti distanti centinaia di chilometri, come voluto dal decreto del governo Meloni per limitare i soccorsi delle imbarcazioni umanitarie sulla rotta del Mediterraneo centrale.

Secondo il codice di condotta previsto per le Ong, si legge lo stop al trasbordo dei naufraghi (quando una nave più piccola compie un soccorso e poi trasferisce su una nave più grande i naufraghi per continuare a operare altri soccorsi) e spesso ai soccorsi multipli (a meno che non siano richiesti dalle autorità della zona Sar).

E’ previsto poi l’obbligo di chiedere il porto di sbarco all’Italia dopo aver effettuato il primo salvataggio, possibilità per i migranti di chiedere asilo direttamente a bordo delle navi straniere, infine la richiesta delle navi dell’assegnazione del porto di sbarco che deve essere “raggiunto senza ritardo per il completamento dell’intervento di soccorso”.

Per chi viola le regole sono previste multe da 10mila fino a 50mila euro – per il comandante e per l’armatore – e la confisca della nave per due mesi.