L’Onu di nuovo contro Salvini: le Ong sono cruciali, salvano vite

L’Onu di nuovo contro Salvini: le Ong sono cruciali, salvano vite

Dall’Unhcr – agenzia dell’Onu – il nuovo attacco a Matteo Salvini sul Decreto Sicurezza Bis: Le Ong sono cruciali, non possono essere sanzionate se salvano vite.

L’Onu torna ad attaccare Matteo Salvini per il decreto Sicurezza, considerato come una minaccia per i diritti umani per le persone che fuggono da zone di guerra. In realtà il nodo della questione è proprio questo. Come sottolineato in diverse occasione dal leader della Lega, chi arriva in Italia non sempre sta fuggendo da una situazione a rischio dal punto di vista umanitario.

fonte foto https://www.facebook.com/salviniofficial/

L’Unhcr avverte l’Italia: Rivedere il Decreto Sicurezza Bis, le Ong sono più cruciali che mai

Dopo l’approvazione del decreto in Consiglio dei Ministri, il governo italiano ha ricevuto un’altra lettera dell’Unhcr, agenzia che fa riferimento all’Onu. La richiesta è quella di rivedere alcuni punti e alcuni contenuti del nuovo decreto Sicurezza.

“Esprimiamo preoccupazione per quanto deciso ieri dal Consiglio dei ministri. Salvare vite umane costituisce un imperativo umanitario consolidato ed è anche un obbligo derivante dal diritto internazionale. Nessuna nave o nessun comandante dovrebbe essere esposto a sanzioni per aver soccorso imbarcazioni in difficoltà e laddove esista il rischio imminente di perdita di vite umane. In una fase in cui gli Stati europei si sono per lo più ritirati dalle operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale, le navi delle Ong sono più cruciali che mai“.

Fonte foto: https://www.facebook.com/Mediterranearescue

La richiesta a Salvini (e agli altri Stati europei): Bisogna assicurare procedure di sbarco rapide

Ma c’è di più. La richiesta è duplice. La prima è quella di lasciare libere le Ong, la seconda è quella di agevolare le operazioni di sbarco dei migranti soccorsi.

Il rafforzamento delle capacità di ricerca e soccorso, in particolare nel Mediterraneo centrale, deve essere accompagnato da un meccanismo regionale volto ad assicurare procedure di sbarco rapide, coordinate, ordinate e sicure. La responsabilità per i rifugiati e i migranti soccorsi in mare deve essere condivisa tra tutti gli stati che li accolgono, invece di ricadere su uno o due“, recita il documento come riportato da il Giornale.