Operazione Midnight Hammer: "Devastato il programma nucleare iraniano", parola di Hegseth
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Direttore: Alessandro Plateroti

Operazione Midnight Hammer: “Devastato il programma nucleare iraniano”, parola di Hegseth

Lancia missili in guerra

Le dichiarazioni di Hegseth e Caine sull’attacco Usa all’Iran. Dettagli dell’operazione Midnight Hammer, reazioni da Washington e simbolismi.

La recente operazione militare statunitense contro l’Iran ha scosso gli equilibri geopolitici. Al centro del dibattito, le dichiarazioni del capo del Pentagono Pete Hegseth, che ha rivendicato la riuscita dell’azione militare senza colpire civili o provocare un cambio di regime.

“Abbiamo devastato il programma nucleare iraniano”, ha affermato Hegseth in conferenza stampa, aggiungendo che “l’attacco Usa non ha preso di mira civili o truppe iraniani” e che “l’operazione contro l’Iran non mirava al cambio di regime”. Un messaggio chiaro, che mira a rassicurare l’opinione pubblica e a lanciare un monito a Teheran: “È stato un successo schiacciante”. Il capo del Pentagono ha concluso con un avvertimento: “L’Iran sia intelligente e ascolti le parole di Trump. Il presidente Usa vuole la pace e l’Iran dovrebbe seguirlo”.

Donald Trump
Donald Trump – newsmondo.it

L’operazione Midnight Hammer: numeri e strategia

Il nome dell’attacco, “Midnight Hammer”, è stato confermato dal generale Dan Caine, capo di stato maggiore Usa. Caine ha spiegato che “poche persone a Washington ne erano a conoscenza” e ha rivelato che “sette bombardieri B‑2 sono stati utilizzati negli attacchi contro l’Iran, la più grande operazione d’attacco con i bombardieri B‑2 e la seconda più lunga della storia Usa dopo l’11/9”. Come scritto da ansa.it

Oltre 125 aerei militari sono stati coinvolti, con danni gravi ai tre siti nucleari colpiti: “tutti e tre i siti nucleari iraniani attaccati hanno sostenuto danni e distruzione estremamente gravi”. Caine ha anche precisato che il movimento dei B‑2 nel Pacifico era un “tranello” e ha confermato il lancio di oltre 20 missili Tomahawk da un sottomarino Usa nel Golfo Persico.

Trump, Gabbard e il gesto virale del generale

Durante l’operazione, nella Situation Room, il presidente Trump è stato fotografato con il suo iconico cappellino rosso: “Make America Great Again”. Non un semplice accessorio, ma un messaggio politico rivolto alla base Maga: anche se l’Iran è stato colpito, la priorità restano “l’America e gli americani”.

Assente nella foto Tulsi Gabbard, direttrice della National Intelligence. La sua esclusione, secondo gli osservatori, è collegata alla testimonianza di marzo al Congresso, in cui aveva dichiarato che “l’Iran non sta costruendo la bomba atomica”, affermazione smentita due volte da Trump. Neppure la sua successiva marcia indietro sui social ha evitato l’isolamento.

Infine, è diventato virale il gesto del generale Dan Caine che sembra fare un gestso nella situation room”. Tuttavia, come spiegano i media americani, nel contesto angloamericano quel gesto non ha significati superstiziosi: Caine stava probabilmente mimando con le mani il movimento degli aerei durante il briefing operativo.

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ultimo aggiornamento: 22 Giugno 2025 18:22

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