Ora i commenti offensivi online possono costarti caro: si rischia davvero grosso
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Direttore: Alessandro Plateroti

Ora i commenti offensivi online possono costarti caro: si rischia davvero grosso

Recensione

Una recente sentenza della Cassazione rivoluziona le regole: se non cancelli subito i commenti offensivi online, potresti finire nei guai.

Con l’ordinanza n. 17360 del 2 luglio 2025, la Corte di Cassazione ha tracciato una nuova linea rossa nel panorama giuridico italiano: i commenti offensivi online devono essere rimossi immediatamente dai gestori di siti e blog, altrimenti la responsabilità ricade direttamente su di loro. Una svolta epocale che cambia radicalmente il modo in cui si gestiscono le interazioni digitali.

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Il web non è più una zona franca: responsabilità diretta per i commenti diffamatori

Finora, la normativa vigente (D.Lgs. 70/2003) proteggeva i gestori web, imponendo la rimozione solo dopo una notifica formale da parte dell’autorità. Con la nuova interpretazione, invece, è sufficiente che il gestore venga a conoscenza del contenuto lesivo, anche tramite segnalazioni informali o osservazioni personali, per far scattare l’obbligo di rimozione.

La ratio della sentenza è chiara: la tutela della reputazione e dell’onore personale prevale sulla passività delle piattaforme. In un mondo dove i contenuti circolano in tempo reale, la legge chiede ora una reazione altrettanto rapida.

Commenti da cancellare subito: cosa rischia chi ignora la legge

Il concetto di contenuto “manifestamente illecito” resta centrale. Insulti razzisti, minacce o gravi offese alla dignità altrui rientrano facilmente in questa categoria. Tuttavia, in molti casi la distinzione tra opinione legittima e diffamazione è sottile. Il gestore, pur non essendo un giurista, è chiamato a esercitare un giudizio tempestivo: non agire equivale a esporsi a cause civili e penali.

L’articolo 595 del Codice Penale definisce la diffamazione come un’offesa recata in assenza dell’offeso, con pene che vanno dalla multa alla reclusione. La diffusione su internet rappresenta un’aggravante. Oggi più che mai, chi gestisce uno spazio online ha il dovere di monitorare e moderare attivamente i contenuti pubblicati da terzi.

La nuova sentenza richiama tutti a una maggiore responsabilità. L’epoca dell’anonimato impunito è finita: chi pubblica, ospita o permette la diffusione di commenti diffamatori online dovrà ora rispondere direttamente delle conseguenze.

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ultimo aggiornamento: 31 Luglio 2025 13:21

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