Esulta il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, che afferma: “”Fatto primo passo, penso si possa arrivare alla verità”.
La Camera approva l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, le due ragazze cittadine vaticane scomparse a Roma nel 1983. I voti a favore sono stati 245 e nessun contrario: adesso il testo passa al Senato.
Lo stop sull’inchiesta annunciato all’inizio del mese di marzo dal governo, aveva destabilizzato Pietro Orlandi che aveva riposto fiducia nelle promesse del Paese. Il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, però, aveva richiesto a nome dell’esecutivo il rinvio “per approfondimenti”. Già lunedì scorso si era tenuta la discussione della proposta di legge, giungendo ad oggi con l’ok definitivo della Camera.
Il caso è aperto
Resta aperto il caso sulla misteriosa morte di Emanuela Orlandi, l’allora 15enne che il 22 giugno del 1983 scomparve a Roma, presumibilmente a causa di alcune lotte interne nel Vaticano. Ad oggi si continua ad indagare per fare luce anche sulla scomparsa di Mirella Gregori, coetanea di Emanuela e scomparsa poco più di un mese prima di lei, da San Pietro.
“Sono felice che sia stata approvata alla Camera e spero che passi velocemente al Senato. E’ un momento importante per la mia famiglia, per conoscere finalmente la verità sulla storia di mia sorella”, commenta all’Adnkronos Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella.
Anche Pietro, fratello di Emanuela, parla con positività dopo la decisione della Camera, ritenendo che “il primo passo è stato fatto, ora c’è il passaggio al Senato e se, come presumo, le cose andranno allo stesso modo, la Commissione di inchiesta potrebbe essere costituita già per la fine di aprile”.
Poi aggiunge: “Rinnovo la mia fiducia. Ho sentito gli interventi in aula e sono stati tutti molti positivi, hanno espresso la voglia di andare avanti. Hanno parlato tutti con la massima libertà senza ciò che percepivo negli anni passati, quando addirittura si faceva attenzione a nominare il Vaticano”.