Ornella Vanoni al Salone del Libro parla di morte, salute mentale, l’uso di psicofarmaci e politica: ecco le sue dichiarazioni.
Dopo l’uscita ironica prima di Sanremo 2025, Ornella Vanoni torna a parlare al Salone del Libro di Torino. L’occasione è la presentazione del volume Vincente o perdente, scritto con Pacifico e pubblicato da La nave di Teseo. L’artista ha offerto un momento di grande intensità, parlando anche di salute mentale e regalando qualche battuta tagliente. Ecco cosa ha detto.

Ornella Vanoni e il commento tagliente sulla morte
Ornella Vanoni, oggi 89enne, non teme di affrontare con lucidità il pensiero della morte. “La morte non può essere un tabù perché fa parte della vita. Quando si ha la mia età la si deve pensare come vicina“, ha dichiarato, come riportato da Leggo. Ha raccontato che scrivere questo libro le ha permesso di conoscersi davvero: “Prima non mi conoscevo“.
Il suo percorso artistico non è stato privo di difficoltà, e lo ha ricordato parlando dell’emozione e della vulnerabilità che il palcoscenico ha sempre rappresentato per lei: “Salire sul palco è come mettersi in mutande davanti al pubblico“.
L’uso di psicofarmaci e la “frecciatina” contro la sinistra
Tra i momenti più significativi dell’incontro c’è stata la riflessione sulla salute mentale, tema che Ornella Vanoni ha affrontato senza giri di parole: “Non fate come me, che non sapevo amarmi. Guai a non prendere gli psicofarmaci, se vi fanno stare bene. Se iniziate una cura, portatela fino in fondo. Sennò non guarite“.
Sul fronte politico, non ha mancato di esprimere un certo disincanto, rivolgendosi alla sinistra italiana: “Non siamo contenti noi italiani. Ma la sinistra dov’è finita? Tutto il mondo è a destra: che fine hanno fatto? Si sono addormentati?“. Infine, guardando alla propria vita, l’artista ha detto ironicamente: “Non so se arrivo a Natale“.