Non è facile capire le relazioni che ci sono al giorno d’oggi tra Bitcoin e le due materie prime, oro e petrolio, che prenderemo in esame oggi.
Il non capire questa relazione porta a grandi incertezze e ancora pochi sono quelli che interelazionano le tre cose. Difatti si preferisce sempre per gli investitori digitali, spendere i propri soldi solo e direttamente in questa criptovaluta, facendo uso anche di varie piattaforme come Bitcoin Up che richiede una quota d’iscrizione di 250 dollari.
Nonostante ciò le prospettive sembrano essere molto buone e il pensiero collettivo sarebbe quello che i politici dovrebbero iniziare a prendere in considerazione questi cambiamenti che variano con il tempo e che a lungo andare possono migliorare l’efficienza del mercato.
Quali sono i risultati effettivi
In un periodo prova che è stato preso da alcuni esperti, si è dimostrato che ci sono stati dei risultati molto positivi sia a media che a bassa frequenza nei rendimenti che associavano il Bitcoin con l’oro e il petrolio.
Al contrario, la dipendenza è negativa tra il BTC e l’indice EPU sia alle medie che alle basse frequenze. Inoltre, i cambiamenti tra i mercati sono più pronunciati durante le crisi. I risultati mostrano che le materie prime strategiche e l’indice EPU hanno la capacità di prevedere i rendimenti del prezzo del BTC sia a medio che a lungo termine. Il metodo QQR rivela che i rendimenti dell’oro più alti tendono a prevedere rendimenti di BTC più alti/bassi quando il mercato è in uno stato rialzista/pauroso. Inoltre, i rendimenti dell’oro più bassi tendono a prevedere rendimenti del BTC più alti quando il mercato è in uno stato rialzista, relazione negativa o viceversa. I rendimenti più bassi del Brent tendono a prevedere rendimenti più alti/bassi del BTC quando il mercato è in uno stato rialzista/ribassista. I quantili di Brent alti tendono a predire i rendimenti di BTC più bassi nei suoi stati estremamente ribassisti. Infine, le variazioni di EPU più alte e più basse tendono a predire rendimenti di BTC più bassi e più alti quando il mercato è in uno stato ribassista/rialzista (relazione negativa).
In parole semplici
Bitcoin e oro
Gli analisti finanziari hanno dunque capito che tra le due c’è una certa correlazione: ad esempio se il prezzo del Bitcoin sale quello dell’oro scende, mentre va ad altissimi livelli l’oro se il prezzo della criptovaluta digitale scende. Insomma per i più appassionati questo viene considerato un paradiso sicuro, perché grazie al rialzo o al ribasso di uno si sa se investire o meno e in che modo nell’altro.
Ovviamente non sono tutti sostenitori di questa teoria e ci sono molti pareri discordanti che vedono quasi impossibile questa relazione in quanto Bitcoin è un bene digitale e volatile. L’oro invece è qualcosa di materiale, fisico, che si può vedere e toccare.
Bitcoin e petrolio
Di diverso avviso invece sembra essere il rapporto che c’è tra il Bitcoin e il petrolio. Pare che questi abbiano un rapporto ancora più stretto in quanto se cala uno cala anche l’altro e la stessa cosa vale con il rialzo. Si pensa che questo sia dovuto al fatto che per creare un Bitcoin, c’è bisogno di un dispendioso utilizzo di energia, molto di più rispetto ad altre criptovalute o ad una moneta fisica. Di conseguenza, a conti fatti, il boom di questa criptovaluta ha fatto sì che ci fosse un netto rialzo dell’energia utilizzata nell’energia della valuta, con multipli più grandi di quelli che servirebbero all’estrazione dell’oro nelle miniere per creare valute reali.
Alla fine
In sostanza grazie alla tecnologia blockchain possiamo immaginare che questo futuro possa investire anche l’olio e il petrolio dove fino ad oggi regnavano incontrastate le valute fisiche. Questa esigenza è nata dal fatto che è cresciuta l’esigenza di tracciare e semplificare gli scambi, rendendoli più sicuri e talvolta anche più economici.