Orrore: "Mi hanno spremuto l'utero senza dirmi niente, ho rivissuto un'infanzia di abusi"
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Direttore: Alessandro Plateroti

“Mi hanno spremuto l’utero senza dirmi niente, ho rivissuto un’infanzia di abusi”

Violenza donna ragazza

La storia di Vera, una donna che ha affrontato abusi in famiglia e violenza ostetrica sul suo utero, l’orrore della vicenda.

Vera, nome di fantasia, ha 35 anni e vive a Brescia, la sua storia a Fanpage.it è una testimonianza del dolore fisico e psicologico causato dall’orrore della violenza ostetrica sul suo utero. Questa esperienza traumatica le ha fatto rivivere gli abusi subiti in famiglia durante la sua infanzia.

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Trasferitasi a Brescia per sfuggire a un ambiente familiare tossico, Vera ha cercato di lasciarsi alle spalle un passato segnato da un padre violento e fratelli che abusavano di lei. “Quando ho dato alla luce il mio primo bambino, mi sembrava di aver fatto pace con il mio passato“, racconta Vera.

cadavere in obitorio
cadavere in obitorio

Il terzo parto: un’esperienza traumatica

Tuttavia, durante il parto del suo terzo figlio, avvenuto a dicembre 2020 in piena pandemia, Vera ha subito una violenza ostetrica. “Era il terzo parto, ci aspettavamo che sarebbe stato veloce. Quella sera sono andata a partorire da sola“, dice.

La violenza “di famiglia”

La violenza, purtroppo, era una “tradizione” nella famiglia di Vera. Ha raccontato di come suo padre e altri membri della famiglia abbiano perpetuato un ciclo di abusi. Vera è stata l’unica a interrompere questo ciclo, fuggendo e portando con sé sua madre.

Nonostante abbia denunciato gli abusi, la mancanza di testimonianze ha impedito che venissero fatti dei passi avanti. “Ho denunciato, ma la mia denuncia non è servita a niente“, afferma Vera.

Vera cambia luogo dove vivere per distaccarsi il più possibile da una realtà enormemente dolorosa, che però si porta ancora dentro di lei. “Purtroppo devo rimanere anonima – riferisce a Fanpage.it -, perché la denuncia nei confronti dei miei fratelli e di mio padre non ha avuto seguito, quindi loro sono liberi e solo segnalati, dal momento che non ci sono state altre denunce da membri della famiglia e le violenze di tanti anni fa non sono provabili. – Conclude così Vera Sto anche scrivendo un libro, ma sarà senza la mia vera firma e senza i loro veri nomi, perché per la legge italiana raccontando la mia storia sono passibile di denuncia per diffamazione“.

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ultimo aggiornamento: 28 Settembre 2024 9:04

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