Orrore: torturano e uccidono la figlia “spaccandogli” le ossa

Orrore: torturano e uccidono la figlia “spaccandogli” le ossa

A Chester County, un padre e la sua fidanzata affrontano accuse aggravate per la morte della figlia vittima di anni di torture e abusi.

A Chester County, in Pennsylvania, un uomo di 52 anni e la sua fidanzata di 45 anni, sono stati arrestati e ora affrontano accuse aggravate per la morte della figlia dell’uomo.

La dodicenne, come riportato da Truecrimenews.com, è stata trovata in condizioni disperate, vittima di una prolungata serie di torture e abusi.

Il tragico omicidio

Il 4 maggio, il padre della bambina ha chiamato il 911, riportando che la figlia aveva colpito un albero mentre andava in bicicletta.

Tuttavia, quando gli agenti sono arrivati sul luogo, hanno immediatamente capito che qualcosa di molto più grave stava accadendo.

Trasportata d’urgenza al Paoli Hospital Trauma Center, è stata trovata estremamente denutrita e presentava numerosi lividi e fratture alle ossa.

Nonostante gli sforzi dei medici, la ragazza è deceduta durante un intervento chirurgico. Un’autopsia ha rivelato che la causa della morte era la combinazione di fame e molteplici traumi contusivi.

In totale, la vittima presentava 75 lividi, contusioni, fratture, ulcere e piaghe da decubito. L’indagine ha poi svelato un quadro di orrori ancora più vasto, con prove di abusi sistematici e torture che risalivano a diversi anni prima.

Le prove degli abusi sulla figlia

Durante l’indagine, è emerso che la bambina era stata ritirata dalla scuola pubblica e iscritta a una scuola a casa dal novembre a dicembre 2023.

La ragazza aveva accumulato 25 assenze non giustificate e 10 giustificate durante l’anno scolastico. Nonostante ciò, gli insegnanti si preoccupavano spesso per lei, cercando di contattarla.

Gli investigatori hanno scoperto alcuni video da una telecamere di sorveglianza, che mostravano la bimba ammanettata ai mobili e sottoposta a insulti verbali attraverso un altoparlante.

In alcune riprese, i due costringevano la bambina a fare esercizi fisici estenuanti mentre era ancora incatenata.

Le punizioni erano inflitte per “infrazioni” come dimenticare i compiti, “rubare” cibo, non sorridere durante le lezioni online e urinarsi addosso.

Secondo l’ufficio del procuratore distrettuale, la coppia di aguzzini scambiavano messaggi per nascondere le ferite della bambina ai familiari e agli assistenti sociali.

È emerso inoltre che Warren aveva un figlio di 9 anni che viveva con loro, ma fortunatamente era rimasto illeso.

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