“Meloni? Nausea e disgusto”, nuova offesa di Orsini: l’affondo senza precedenti

“Meloni? Nausea e disgusto”, nuova offesa di Orsini: l’affondo senza precedenti

Alessandro Orsini accusa Giorgia Meloni di essere complice del genocidio palestinese. Le sue dure parole sul conflitto in Medio Oriente.

Il docente ed editorialista Alessandro Orsini torna a far parlare di sé con dichiarazioni al vetriolo contro la premier Giorgia Meloni. In un recente post su X, Orsini ha accusato la presidente del Consiglio di essere una “criminale politica” e di suscitare “nausea e disgusto”.

“Criminale politica”, Orsini insulta Giorgia Meloni

Le accuse sono legate alla posizione dell’esecutivo italiano sul conflitto israelo-palestinese, con Orsini che imputa al governo Meloni un appoggio incondizionato a Israele e al primo ministro Benjamin Netanyahu, definendo questa politica complice del presunto genocidio del popolo palestinese.

Orsini ha criticato duramente la decisione dell’Italia di non votare a favore di una tregua umanitaria durante una risoluzione Onu del 28 ottobre 2023. 

Secondo il docente, questa scelta, dichiarata attraverso l’ambasciatore italiano alle Nazioni Unite, dimostra un appoggio totale a Israele nonostante le vittime civili a Gaza.

Giorgia Meloni non ha mai condannato Israele per i suoi crimini contro l’umanità a Gaza”, ha dichiarato Orsini, sottolineando come il governo italiano sia, a suo avviso, “colpevole di avere le mani sporche del sangue dei bambini palestinesi”.

Non è la prima volta

Non è la prima occasione in cui Orsini usa toni simili nei confronti della premier e dei membri del governo italiano. In passato, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è stato oggetto delle stesse accuse, con Orsini che lo ha definito un altro “criminale politico” per la gestione della politica estera italiana in Medio Oriente.

Le affermazioni di Orsini hanno sollevato un acceso dibattito, dividendo l’opinione pubblica tra chi sostiene le sue critiche come un esercizio di libertà di pensiero e chi le ritiene un’esagerazione dai toni inaccettabili. 

Da parte del governo, non sono ancora arrivate repliche ufficiali, ma le sue dichiarazioni stanno alimentando le discussioni sul ruolo dell’Italia nel conflitto israelo-palestinese.