Si è fatta chiarezza sulla morte del famoso Shifty Shellshock, frontman dei Crazy Town. L’esito agghiacciante dell’autopsia.
Sono stati giorni complessi per la musica internazionale. Dopo l’annuncio della morte del famoso Shifty Shellshock, frontman dei Crazy Town, in tanti si sono chiesti cosa gli fosse accaduto. L’uomo è stato trovato senza vita presso la sua casa di Los Angeles. A fare luce sulla tragica scomparsa dell’artista è stata, in queste ore, l’autopsia sul suo corpo.
La morte di Shifty Shellshock: lutto nella musica
Il mondo della musica ha pianto nei giorni scorso il noto cantante 49enne Shifty Shellshock, frontman dei Crazy Town, la famosa band che raggiunse il successo a cavallo tra gli anni Novanta e i Duemila. La notizia della sua scomparsa era circolata tra il 24 e il 25 giugno scorso ma ancora non erano state spiegate le cause del decesso.
Secondo quanto era stato appreso dalle prime informazioni, la morte del cantante, il cui nome all’anagrafe era Seth Brooks Binzer, era avvenuto in circostanze da definire presso la sua casa di Los Angeles. L’unica certezza è che l’uomo avesse sofferto di forti dipendenze e che questa sua situazione potesse in qualche modo centrare con la scomparsa.
L’esito drammatico dell’autopsia
Adesso, come riportato da FQ Magazine che cita il referto ufficiale del Medical Examiner di Los Angeles, ecco svelata tutta la verità sulla morte del frontman. “Overdose accidentale“, questo quanto si legge nella comunicazione relativa all’esito dell’autopsia sul corpo di Shifty Shellshock. Un verdetto che lascia poco spazio ad interpretazioni.
Sull’argomento si è espressa anche la band con cui Shellshock ha raggiunto il successo: “Seth ha lottato contro l’abuso di sostanze per diverso tempo. Seth era insoddisfatto delle difficoltà quotidiane e della lotta che chiamiamo vita. Le persone reagiscono in modi diversi, la fine di Shifty è una vera tragedia del nostro tempo: troppe vite vengono perse a causa delle dipendenze e della facilità di accesso a droghe pericolose. Troppo veloce, troppo duro, troppo presto”, le parole in una nota riportate sempre da FQ Magazine.