Paderno Dugnano, il piano del 17enne: orari e spostamenti prima di sterminare la famiglia

Paderno Dugnano, il piano del 17enne: orari e spostamenti prima di sterminare la famiglia

Nuovi dettagli sulla strage di Paderno Dugnano con un 17enne che ha ucciso i genitori e suo fratellino di 12 anni a coltellate.

La terribile vicenda legata alla strage di Paderno Dugnano vede nuovi dettagli legati alle mosse del killer 17enne che ha ammazzato i suoi genitori e suo fratellino di 12 anni. Sarebbero 68 in totale i fendenti utilizzati dal ragazzo per compiere il triplice omicidio secondo quanto riferito da La Stampa. Ma a rendere la vicenda anche più sconvolgente sarebbero le mosse da lui effettuate prima dello sterminio.

Paderno Dugnano, il piano del 17enne prima della strage

Sa che non può tornare indietro il 17enne autore della strage di Paderno Dugnano nella quale ha ucciso a coltellate il padre, la madre e suo fratello. Eppure, prima di quelle terribili azioni, il ragazzo avrebbe pensato proprio a tutto. Ebbene sì, perché sarebbero filtrati dei particolari che farebbero pensare alla premeditazione del gesto.

Secondo quanto si apprende da diversi media, tra cui Leggo, per la Procura – che ha mantenuto l’aggravante della premeditazione nella richiesta di convalida dell’arresto e di custodia cautelare nel carcere minorile Beccaria -, il ragazzo avrebbe calcolato orari e spostamenti nell’abitazione, dopo la festa in casa per il compleanno del padre. Un vero e proprio piano per attuare la strage che avrebbe visto il suo compimento verso l’1.55 della notte tra sabato e domenica.

In questo senso, davanti alle domande sul “perché” di tali gesti e sul movente, il 17enne, rispetto all’interrogatorio di domenica, avrebbe fornito un quadro più preciso del suo disagio, che lo portava a voler essere “libero”, persino dalla famiglia, ma allo stesso tempo senza per forza di cose “imputare” colpe particolari ai genitori e al fratello per questioni specifiche.

La Confessione con il cappellano

Un altro dettagli relativo al 17enne riguarda la Confessione. Non quella alle autorità, bensì quella con don Claudio Burgio, cappellano del Beccaria. A Famiglia Cristiana, il prete ha spiegato: “Appena mi ha visto, ha voluto subito confessarsi. Ho trovato un ragazzo fragile, chiaramente provato ma molto lucido e in grado di comunicare […] Quello che ho percepito, e che riscontro in tanti ragazzi che vivono con me in comunità, è che c’è un vuoto interiore profondo”.

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