Padre Georg, l’arcivescovo-segretario di Ratzinger, rilascia delle dichiarazioni sui rapporti con Papa Francesco.
Secondo Padre Georg Gänswein, l’arcivescovo 66enne che è sempre stato al fianco di Ratzinger, il problema nato nei rapporti con Papa Francesco dopo le dimissioni di Benedetto XVI, non era dovuto alla coesistenza dei due papi ma allo “sviluppo di due tifoserie”. Così l’arcivescovo dichiara durante interviste che promettono di agitare le acque in Vaticano.
Dopo i funerali di Papa Ratzinger celebrati in piazza San Pietro con oltre 60mila fedeli, Padre Georg Gänswein, che gli è sempre stato vicino, ha rilasciato delle interviste in cui dichiarava dei dettagli sui rapporti tra il Papa Emerito e Papa Francesco, che potrebbero ripercuotere l’agitazione all’interno del Vaticano.
“Lo sviluppo di due tifoserie”
Il racconto di Padre George, anticipato anche sul libero “Nient’altro che la verità”, riguarda i giorni successivi alle dimissioni di Benedetto XVI e al suo rapporto con Papa Francesco. L’arcivescovo dichiara di essere stato dimesso da Bergoglio nel 2020 dall’incarico di capo della Prefettura della Casa Pontificia, definendosi lui stesso “un prefetto dimezzato”.
“Lei rimane prefetto ma da domani non torni al lavoro”, avrebbe detto Francesco, mentre Benedetto avrebbe commentato ironicamente: “Penso che papa Francesco non si fidi più di me e desideri che lei mi faccia da custode…”. Secondo Gänswein, il problema non sarebbe stata la coesistenza di due papi, bensì “lo sviluppo di due tifoserie”.
Al’interno della Chiesa è stato sempre più evidente il sussistere di due “squadre” schierate seguendo due visioni diverse: quella progressista guidata da Francesco e quella più conservatrice guidata da Benedetto. Nonostante queste due tifoserie ceravano tensione, tra i due Papi il rapporto era “affettuoso”, con scambi di vino e dulce de leche argentini e dolci tirolesi delle memores e limoncello.
Le istuzioni di Benedetto
Nel suo libro, Gänswein racconta che il papa emerito gli ha lasciato precise indicazioni sui suoi scritti privati. “Ho ricevuto da lui precise istruzioni, con indicazioni di consegna che mi sento in coscienza obbligato a rispettare, relative alla sua biblioteca, ai manoscritti dei suoi libri, alla documentazione relativa al Concilio e alla corrispondenza”.
Padre Georg potrebbe non tornare più in Germania dopo aver vissuto così a lungo a Roma. Ma su un eventuale causa di beatificazione di Benedetto XVI non ha “dubbi sulla sua santità, però, ben conoscendo anche la sensibilità espressami privatamente da Benedetto XVI, non mi permetterò di fare alcun passo per accelerare il processo canonico”.