Anniversario attentato Nassiriya, padre Zanotelli: “Vittime non dovrebbero essere definite martiri, eravamo lì a difendere il nostro petrolio”.
Fanno discutere le parole di Padre Zanotelli sulle vittime di Nassiriya. Nel giorno dell’anniversario del sanguinoso attentato, il religioso ha scatenato la polemiche criticando le operazioni dell’esercito italiano all’estero e affermando che le vittime dell’attacco non dovrebbero essere considerate martiri. Il motivo? Difendevano con le armi il petrolio.
Padre Zanotelli: “Vittime di Nassiriya non andrebbero definiti martiri”
Padre Zanotelli ha parlato delle vittime di Nassiriya polemizzando sull’azione dell’esercito italiano all’estero.
“I militari vittime dell’attentato a Nassiriya non andrebbero definiti ‘martiri’, in quanto noi eravamo lì per difendere con le armi il nostro petrolio. Guardiamoci in faccia e diciamoci queste cose, anche se purtroppo in Italia sembra impossibile dirlo e costa una valanga di insulti… ma è questa la cruda verità. Cosa ci stanno a fare, ancora oggi, i soldati italiani in Iraq, come del resto anche in Afghanistan? Noi occidentali li aiutiamo a fare la guerra all’Isis? Ma se in Siria abbiamo abbandonato i curdi, che hanno davvero lottato contro l’Isis…“.
Matteo Salvini contro Padre Zanotelli, “Indegno di dirsi prete”
Dura la critica da parte di Matteo Salvini, che ha fatto sapere di voler scrivere al Vaticano per segnalare il missionario pacifista.
“Questo signore non sa quello che dice, dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa ai parenti dei nostri morti: è indegno di dirsi prete!”.
Di seguito il post condiviso da Salvini sulla propria pagina Facebook
Giorgia Meloni, “Sono profondamente rammaricata”
Dure anche le parole della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che si è detta profondamente rammaricata per le parole del religioso.
“Sono profondamente rammaricata dalle parole pronunciate da padre Alex Zanotelli sui nostri connazionali caduti nell’attentato terroristico di Nassiriya, soprattutto nel giorno in cui l’Italia tutta onora la memoria di quegli eroi. Oggi, da un sacerdote e missionario come lui, mi sarei aspettata una preghiera e un rispettoso silenzio nei confronti di uomini massacrati e uccisi a migliaia di chilometri di distanza dai propri cari perché impegnati in una missione di pace“.