Palamara indagato di nuovo per corruzione

Palamara indagato di nuovo per corruzione

L’ex magistrato Luca Palamara nuovamente indagato per corruzione: vacanze gratis e scooter in cambio di favori.

Proprio nel giorno di conclusione delle indagini nei confronti dell’ex magistrato Palamara, la procura di Perugia ha aggiunto nuove accuse di corruzione per l’ex consigliere del Csm. L’ex pm di Roma è ora accusato per corruzione per affari “molto vantaggioso” in cambio delle sue funzioni e i suoi poteri di magistrato.

L’affare da cui avrebbe tratto vantaggio Palamara includeva anche uno scooter, pagamento di multe di centinaia di euro, soggiorni gratis in hotel a cinque stelle a Capri e a Roma. Oltre a Palamara, nell’atto di conclusione delle indagini sono anche coinvolti quindi Leonardo Manfredi Ceglia e Federico Aureli.

Le indagini della Guardia di Finanza hanno rivelato un coinvolgimento di Palamara come socio occulto della Kando beach che ha sede a Olbia, in Costa Smeralda, con la quota intestata a un commercialista «amico di lunga data» dell’ex pm. Secondo la procura, la Kando beach avrebbe acquistato un bar, da cui Palamara avrebbe intascato gli utili in cambio di permessi necessari al bar. Questi fatti risalgono tra ottobre 2016 e maggio 2019. Inoltre, si contano molti favori di “buon esito” in processi penali al tribunale di Roma contro coloro da cui riceveva questi regali.

Tribunale

L’ex magistrato corrotto annuncia la sua candidatura alle elezioni

I vari casi di corruzione di cui è accusato Palamara non lo fermano dai suoi progetti futuri. Infatti, proprio oggi che dalla procura di Perugia arrivano le nuove accuse, l’ex pm annuncia la sua candidatura per le elezioni del 2023. “A breve renderò noto le modalità con le quali mi candiderò alle prossime elezioni politiche del 2023″ ha annunciato Palamara.

L’ex magistrato spiega la sua candidatura “per rispondere alle numerose istanze di tanti cittadini che mi chiedono di impegnarmi per una giustizia giusta“. “Mi auguro che in occasione dell’attuale dibattito sulla riforma della giustizia oltre al tema delle porte girevoli si affronti anche il tema dei fuori ruolo e del loro rapporto con la politica nonché delle incompatibilità tra magistrati e giornalisti. Pare invece che su questo l’Anm e il Csm stiano facendo orecchie da mercante – sottolinea Palamara – Se così non fosse si sarebbe già risolta una situazione imbarazzante e incresciosa, come ad esempio il fatto che non è prevista alcuna forma di incompatibilità tra magistrato e giornalista che pur essendo coniugati lavorano nello stesso palazzo di giustizia”.