Zummo, sequestrato il patrimonio del costruttore palermitano
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Palermo, la Dia sequestra i beni del costruttore Zummo

Auto polizia

La Dia ha eseguito sequestri e confische all’ingente patrimonio di Francesco Zummo. L’imprenditore fu tra i principali responsabili del “sacco di Palermo”.

PALERMO – Il patrimonio di Francesco Zummo è stato messo sotto sequestro. A eseguire l’operazione sono stati gli uomini della Dia del capoluogo siciliano su disposizione della Corte di Appello.

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Il sequestro della Dia

La Direzione investigativa antimafia ha così posto i sigilli a undici aziende, centinaia di conti correnti e immobili costituiti da numerosi appartamenti, ville terreni e aziende agricole a Palermo e provincia, nonché cinque complessi residenziali nella provincia di Siena.

Zummo, Mafia e costruzioni

Secondo i magistrati, Francesco Zummo è “a disposizione di Cosa nostra fin dai tempi di Riina e Provenzano per il riciclaggio di denaro nel settore edilizio“. E aggiungono: “A partire dalla fine degli anni Sessanta, Zummo, con il consuocero Vincenzo Piazza (ritenuto consigliere della famiglia mafiosa di Palermo-Uditore) e con il defunto socio e suo fedele braccio destro Francesco Civello, fu tra i principali responsabili del sacco di Palermo, ordito da Vito Ciancimino, realizzando un impero edile di circa 2.700 immobili“.

Il “sacco di Palermo”

La locuzione sacco di Palermo fu un’espressione utilizzata per descrivere il boom edilizio avvenuto tra gli anni cinquanta e sessanta del XX secolo, che stravolse la fisionomia architettonica della città di Palermo. In particolare durante il periodo in cui Ciancimino fu assessore ai lavori pubblici, delle 4.000 licenze edilizie rilasciate, 1600 figurarono intestate a tre prestanome. Nel 1961, sempre durante l’assessorato di Ciancimino nella giunta del sindaco Lima, il costruttore Girolamo Moncada (legato al boss mafioso Michele Cavataio) aveva ottenuto in soli otto giorni licenze edilizie per numerosi edifici in viale Lazio e Via Cilea mentre il fratello Salvatore (pure costruttore e legato al boss Angelo La Barbera) riuscì ad ottenere licenze edilizie per costruire in terreni destinati a verde pubblico.

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ultimo aggiornamento: 1 Dicembre 2020 7:54

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