L’ex europarlamentare Panzeri, responsabile del Qatargate, diventa un pentito firmando l’accordo con la Procura belga.
Antonio Panzeri da oggi è considerato ufficialmente un “pentito” secondo la legge belga. “La reputazione di Antonio Panzeri è stata macchiata per sempre. L’esposizione data a questo caso è di per sé una sanzione” ha detto il suo avvocato che rivela l’accordo firmato con la Procura federale che contiene “una condanna a cinque anni, ma con sospensione condizionale della pena per la parte eccedente un anno”, una multa da 80 mila euro e il sequestro di un milione di euro.
L’ex esponente di Articolo Uno e Pd quindi sarà soggetto a reclusione, multa e confisca di tutti i beni acquisiti. Panzeri decide di patteggiare per le sue implicazioni nello scandalo che ha travolto il Parlamento europeo e decide di impegnarsi a collaborare con le autorità belghe fornendo tutte le informazioni a sua disposizione sul Qatargate. La nota della Procura sottolinea che questa legge “pentiti” è stata utilizzata soltanto una volta nella storia.
Cosa prevede l’accordo con la Procura
Panzeri avrebbe già ammesso di aver dato a 140mila euro a Marc Tarabella, il deputato belga implicato nello scandalo. Secondo il memorandum firmato dall’ex deputato italiano e la procura belga, Panzeri si impegna a informare la giustizia su “modus operandi, gli accordi finanziari con terzi, le strutture finanziarie poste in essere, i beneficiari delle strutture poste in essere e i vantaggi offerti, il coinvolgimento di persone conosciute o non ancora conosciute nel caso, compresa l’identità delle persone che ammette di aver corrotto”.
Panzeri ha deciso di patteggiare per i capi di imputazione: atti di partecipazione ad un’organizzazione criminale in qualità di capo di tale organizzazione, ma anche di riciclaggio e corruzione pubblica attiva e passiva.
La promessa della procura può essere revocata nel momento in cui il pentito non rispetta le condizioni; se viene condannato con sentenza o sentenza passata in giudicato per reati commessi dopo la data di conclusione del verbale; se non rende le dichiarazioni previste nella nota; se non risarcisce il danno; se consapevolmente rende dichiarazioni incomplete, non sincere o non rivelatrici sui fatti richiamati; se, al fine di ostacolare il procedimento sui fatti indicati, tenta di occultare prove o di accordarsi con terzi.