Gentiloni parla del Recovery Fund, 'L'Italia è importante'
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Recovery Fund, Gentiloni: ‘Non è il secondo tempo dell’azione di pronto soccorso’

Paolo Gentiloni

Il Commissario Paolo Gentiloni parla del Recovery fund e avverte l’Italia: “Più che cento progetti penso sia importante concentrarsi su sette o otto aree”.

Intervenuto ai microfoni de il Corriere della Sera, il commissario europeo Paolo Gentiloni ha parlato del Recovery fund e non ha risparmiato suggerimenti al governo.

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Lo sforzo dell’Unione europea di fronte alla crisi coronavirus

Nella prima parte della sua intervista Gentiloni ha parlato dello sforzo dell’Unione europea per rispondere a una crisi senza precedenti.

“Rispetto alla crisi dell’euro, abbiamo compiuto in dieci settimane scelte che erano state negate o rinviate per dieci anni. In parte è stato possibile per la durezza stessa della recessione legata alla pandemia, ma il nuovo contesto globale e la nostra storia degli ultimi dieci anni hanno influito. Ci hanno messo di fronte alla necessità di una scelta”.

Paolo Gentiloni
Paolo Gentiloni

Recovery fund, Gentiloni: “L’Italia è importante, siamo tra i maggiori beneficiari”

Ma il Recovery fund rappresenta anche una grande sfida per l’Italia. Un’occasione da non perdere e che non può essere sprecata.

“Questa ora è la sfida. Lo è prima di tutto per la Commissione, perché bisogna garantire il successo dell’operazione in un momento di silenzio degli euroscettici in tanti Paesi. Se funzionerà, potrà essere un precedente. Noi a Bruxelles dovremo saper gestire la Recovery and Resilience Facility coordinando il lavoro dei governi ma senza sostituirci a loro; dovremo anche lavorare alle risorse proprie, nuove forme di entrate europee, per dimostrare che si può fare debito in comune”.

E i riflettori sono inevitabilmente tutti puntati sull’Italia.

“L’Italia è importante. Siamo fra i maggiori beneficiari nei programmi varati in queste settimane. Che il Recovery Plan abbia successo in Italia è un fattore chiave e anche qui credo che ci sia una rivincita europea. La scelta europeista è una carta d’identità di questo governo e penso che sarebbe utile rivendicarla come chiara scelta di campo. Chi fa l’europeista riluttante finisce per lasciar spazio ai nazionalisti, che su quel terreno sono sempre più competitivi. Sappiamo tutti che questo governo è nato in circostanze particolari, ma ora ha una gigantesca responsabilità politica: deve gestire una crisi acuta come mai nella storia repubblicana e ha a disposizione risorse come mai nella storia repubblicana”.

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Come usare i fondi europei

La domanda principale riguarda come usare i fondi europei. Gentiloni ha evidenziato come i provvedimenti emergenziali dell’Italia fossero necessari e doverosi, ma con il Next Generation Eu la strategia deve necessariamente essere differente.

“L’azione di emergenza era necessaria e le decisioni prese a Bruxelles l’hanno resa possibile. Dobbiamo anche essere consapevoli che nel 2020 l’Italia sta spendendo più di tutti, assieme alla Germania. Più di Francia e Spagna. Una cosa enorme visto il livello del debito. Ma attenzione: Next Generation Eu non è il secondo tempo di questa azione di pronto soccorso, magari finanziato da fondi europei. Queste spese straordinarie vanno gestite con una logica che non è di emergenza e l’obiettivo non è tornare alla situazione pre-Covid”.

“Più che cento progetti per dare segnali a tutti, penso sia importante concentrarsi su sette o otto aree di intervento che trascinino il resto. Ma devono essere percorsi precisi con spese dettagliate, investimenti, regolamenti, risultati attesi, tempi previsti. Penso di essere tra i più consapevoli di quanto sia difficile, ma senza chiarezza e realismo sarà difficile assicurare il successo di Next Generation Eu”, ha concluso Gentiloni.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 15:19

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