Ci dice addio Paolo Graldi, importante nome del giornalismo italiano: fu direttore del Corriere della Sera e del Messaggero.
Si è spento nella clinica Pio XI di Roma, all’età di 81 anni, il noto giornalista Paolo Graldi, dopo una lunga battaglia con la sua malattia. Sono state molteplici le sue collaborazioni, sia nel mondo della televisione che della radio, ma è nel ruolo di direttore di grandi testate giornalistiche che ha avuto successo.
Chi era Paolo Graldi?
Nato a Bologna il 27 maggio del 1942, Paolo Graldi ha iniziato ad avvicinarsi alla scrittura da giovanissimo, collaborando per alcune testate locali. Trasferendosi a Roma, poi, ha iniziato a lavorare prima con Paese Sera, poi con il Corriere della Sera dove è rimasto per 20 anni.
Per il quotidiano ha ricoperto il ruolo di cronista giudiziario, poi inviato speciale e da ultimo capo dell’Edizione romana. Graldi ha avuto la possibilità di seguire da vicino tutti i maggiori eventi di mafia e terrorismo, sia in Italia che all’estero.
La lunga carriera
Dopo i primi anni di esperienza nel settore, Paolo Graldi è riuscito a raggiungere grandi soddisfazioni passando a ruoli sempre più autoritari. Non solo una semplice penna delle testate giornalistica, ma negli anni l’81enne è diventato direttore del Corriere della Sera, e poi del Messaggero e anche del Mattino.
Nella sua lunga carriera, Graldi ha collaborato anche a quasi tutte le trasmissioni televisive di Enzo Biagi, oltre ad essere caporedattore con Sergio Zavoli per la realizzazione de “La notte della Repubblica” e “Viaggio intorno all’uomo”.
Ha firmato per Raiuno l’inchiesta in 20 puntate “Io e il fumo”, “Io e il telefono”, “Io e il Cibo” e numerose inchieste per “Scatola aperta”. Da cinque anni, Graldi era presidente della Scuola Superiore di Giornalismo presso la Università Internazionale Luiss di Roma.