“Papà mi frustra e mi tocca”: gli orribili abusi subiti dalla figlia di 10 anni

“Papà mi frustra e mi tocca”: gli orribili abusi subiti dalla figlia di 10 anni

Condanna a 10 anni per un padre padrone a Viterbo, accusato di violenza sessuale sulla figlia e maltrattamenti in famiglia.

Un uomo di Viterbo è stato condannato a 10 anni di carcere per violenza sessuale sulla figlia e maltrattamenti in famiglia. La vittima è la figlia, che nel 2013, quando aveva circa 10 anni, fu portata all’ospedale di Viterbo per delle ferite visibili sul corpo.

Come riportato da Viterbotoday.it, la madre della bambina la portò al Belcolle, dove i medici scoprirono la terribile verità: “Papà mi picchia e mi frusta perché dice che non sono stata o non ho fatto la brava“, disse la piccola ai sanitari. L’uomo condannato è F.M., 40enne di Viterbo.

Terribili violenze alla figlia di 10 anni: la dinamica dei fatti

La bambina, durante l’intervento dei sanitari, confessò che le ferite erano causate dalle percosse ricevute dal padre. Gli agenti della squadra volante della polizia, allertati dai medici, intervennero immediatamente.

La bambina non solo confermò le percosse, ma rivelò anche dettagli scioccanti riguardo agli abusi sessuali: “Papà mi picchia e mi frusta, e quando faccio il bagno mi tocca nelle parti intime“, disse ai poliziotti. Da lì, il caso venne affidato alla squadra mobile, allora diretta da Fabio Zampaglione.

Dalle indagini emersero ulteriori dettagli sulle violenze fisiche e psicologiche che la bambina subiva in famiglia. F.M. era descritto come un “padre padrone”, che infliggeva punizioni per qualsiasi motivo.

La bambina, infatti, riferì agli inquirenti che il padre le faceva scrivere su un diario: “Devo essere più brava“, a testimonianza del clima di terrore in cui viveva.

Il processo a Viterbo e la condanna

F.M. fu processato davanti al tribunale di Viterbo, poi la corte di appello di Roma, il 19 aprile, lo condannò a 10 anni di reclusione per i fatti avvenuti nel 2013.

Nei giorni successivi, gli agenti della squadra mobile specializzati in reati contro la persona lo arrestarono e lo portarono in carcere. Attualmente si trova nel reparto di medicina protetta di Belcolle per problemi di salute.

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