Papa Francesco ha condannato nuovamente la guerra in Ucraina, pur non citando direttamente il presidente russo Vladimir Putin.
Papa Francesco non è nuovo a condannare la guerra in Ucraina, portata avanti da Vladimir Putin contro il popolo di Volodymyr Zelensky. Eppure, la Russia ha dichiarato di essere grata al Vaticano e all’Italia per i loro sforzi verso la pace. Questo, però, non blocca il Papa dalla ferma condanna delle azioni di guerra. Il pontefice, però, non ha mai citato direttamente il fautore dell’invasione ai danni del popolo ucraino.
Le parole del pontefice
“L’aggressione armata di questi giorni, come ogni guerra, rappresenta un oltraggio a Dio, un tradimento blasfemo del Signore della Pasqua, un preferire al suo volto mite quello del falso Dio di questo mondo”. Queste le parole del Papa all’udienza generale tenutasi oggi, mercoledì 13 aprile. “Sempre la guerra è un’azione umana per portare alla idolatria del potere. Mentre il potere mondano lascia solo distruzione e morte, lo abbiamo visto in questi giorni, la sua pace edifica la storia, a partire dal cuore di ogni uomo che la accoglie”. Queste le belle parole del pontefice.
Il Papa ha inoltre citato la Pasqua, per l’occasione. “La pace che Gesù ci dà a Pasqua non è la pace che segue le strategie del mondo, il quale crede di ottenerla attraverso la forza, con le conquiste e con varie forme di imposizione. Questa pace, in realtà, è solo un intervallo tra le guerre. Lo sappiamo bene”. Il pontefice ha inoltre aggiunto quanto segue. “La sua pace non è frutto di qualche compromesso, ma nasce dal dono di sé. Questa pace mite e coraggiosa, però, è difficile da accogliere. Infatti, la folla che osannava Gesù e la stessa che dopo pochi giorni grida “Crocifiggilo” e, impaurita e delusa, non muove un dito per Lui”.
La conclusione del discorso del Papa è legata ai sentimenti che albergano nel cuore degli umani, con un’esortazione ad estirpare le emozioni negative prima che sfocino in terribili atti come quelli di cui siamo testimoni negli ultimi tempi. “Se avessimo memoria, sapremmo che la guerra, prima che arrivi al fronte, va fermata nei cuori. L’odio, prima che sia troppo tardi, va estirpato dai cuori. E per farlo c’è bisogno di dialogo, di negoziato, di ascolto, di capacità e di creatività diplomatica, di politica lungimirante capace di costruire un nuovo sistema di convivenza che non sia più basato sulle armi, sulla potenza delle armi, sulla deterrenza. Ogni guerra rappresenta non soltanto una sconfitta della politica ma anche una resa vergognosa di fronte alle forze del male“, ha concluso Papa Francesco.