In occasione del Congresso eucaristico nazionale della Cei, papa Francesco ha tenuto un discorso in cui incita al cambiamento.
Durante l’omelia della Messa a Matera che chiude il Congresso eucaristico nazionale della Cei, papa Francesco ha tenuto un discorso ai suoi fedeli. “Il nostro futuro eterno dipende da questa vita presente: se scaviamo adesso un abisso con i fratelli e le sorelle, ci ‘scaviamo la fossa’ per il dopo. Se alziamo adesso dei muri contro i fratelli e le sorelle, restiamo imprigionati nella solitudine e nella morte anche dopo”.
Papa: “Giustizie non possono lasciarci indifferenti”
Dopo aver letto il Vangelo di oggi, il papa ha commentato: “È doloroso vedere che questa parabola è ancora storia dei nostri giorni: le ingiustizie, le disparità, le risorse della terra distribuite in modo iniquo, i soprusi dei potenti nei confronti dei deboli, l’indifferenza verso il grido dei poveri, l’abisso che ogni giorno scaviamo generando emarginazione, non possono lasciarci indifferenti”.
Il pontefice: Dio chiede “un’effettiva conversione”
Secondo papa Francesco, Dio chiede “un’effettiva conversione: dall’indifferenza alla compassione, dallo spreco alla condivisione, dall’egoismo all’amore, dall’individualismo alla fraternità”. Sempre sul tema del cambiamento, il pontefice ha anche lanciato un importante messaggio ai giovani mentre si trovava ad Assisi, ai giovani di “Economy of Francesco”.
Le sue parole: “Il nostro capitalismo vuole aiutare i poveri ma non li stima e senza stimare i poveri non si combatte nessuna miseria. Fino a quando il nostro sistema produrrà scarti e noi opereremo secondo questo sistema, saremo complici di un’economia che uccide”.
Poi ha aggiunto: “Trovandomi nella città di Francesco, non posso non soffermarmi sulla povertà. Fare economia ispirandosi a lui significa impegnarsi a mettere al centro i poveri. A partire da essi – esorta – guardare l’economia, a partire da essi guardare il mondo. Senza la stima, la cura, l’amore per i poveri, per ogni persona povera, per ogni persona fragile e vulnerabile, dal concepito nel grembo materno alla persona malata e con disabilità, all’anziano in difficoltà, non c’è ‘Economia di Francesco’. Direi di più: un’economia di Francesco non può limitarsi a lavorare per o con i poveri”.