Papa Francesco annuncia la sua autobiografia: “Doveva uscire dopo la mia morte”

Papa Francesco annuncia la sua autobiografia: “Doveva uscire dopo la mia morte”

In attesa del Giubileo 2025, Papa Francesco presenta “Spera”, la sua autobiografia ricca di rivelazioni e aneddoti personali.

Papa Francesco ha annunciato l’uscita della sua autobiografia intitolata “Spera“, presentata in occasione della fiera del Libro di Francoforte da Mondadori.

Un’opera che era originariamente prevista per essere pubblicato solo dopo la sua morte“, ma che vedrà la luce nel 2025, in occasione del Giubileo.

Questo volume, che rappresenta la prima autobiografia mai scritta da un pontefice in carica, è stato definito un documento eccezionale e intimo, frutto di un lavoro durato sei anni.

Papa Francesco

Papa Francesco pubblica la sua autobiografia

La scelta di Papa Francesco di pubblicare “Spera” nasce, come dichiarato dallo stesso Pontefice, dall’esigenza di offrire un messaggio di speranza ai fedeli in questo tempo particolare.

«Il libro della mia vita è il racconto di un cammino di speranza che non posso immaginare disgiunto da quello della mia famiglia, della mia gente, del popolo di Dio tutto», ha affermato il Pontefice nella prefazione dell’opera.

Mondadori, durante la presentazione, ha sottolineato la ricchezza narrativa del volume, descritto come “emozionante, commovente, drammatico, ma anche capace di autentico umorismo“.

Un’opera che riflette l’umanità del Pontefice e offre uno sguardo sincero e profondo sui temi cruciali del suo servizio come guida della Chiesa universale.


Non è la prima autobiografia

Tuttavia, il primato della “prima autobiografia di un Papa” è stato messo in discussione. Dato che nel 2023, Papa Francesco aveva già pubblicato “Life”, un libro scritto in collaborazione con Fabio Marchese Ragona, noto vaticanista italiano.

Edito da HarperCollins si presentava già come un’opera monumentale, dove Bergoglio raccontava particolari inediti della sua vita.

Inoltre, Francesco affrontava apertamente le critiche ricevute nel corso del pontificato, come quelle che lo accusavano di essere comunista, rispondendo con ironia: “Qualcuno, dopo la mia elezione a Papa, ha detto che parlo spesso dei poveri perché anche io sarei un comunista o un marxista“.