Il Pontefice arriverà a Il Cairo alle 14 e poi incontrerà Al Sisi. Papa Francesco si sposterà nella capitale egiziana senza auto blindata
EGITTO – Papa Francesco è pronto per il volo che tra poche ore lo condurrà in Egitto per quello che sarà il viaggio internazionale numero diciotto per il Santo padre. C’è molta attesa per l’arrivo di Bergoglio nel Paese nordafricano, soprattutto dopo gli attentati compiuti dall’Isis nella Domenica delle Palme e dopo l’attacco armato al Monastero di Santa Caterina. “Non siamo preoccupati, il Papa – ha chiarito Greg Burke, portavoce del Vaticano – si sposterà su una comunissima auto coperta non blindata e le autorità egiziane sono determinate affinché le cose vadano bene“.
Missione di pace e dialogo
Papa Francesco ripartirà poi nella giornata di sabato, intorno alle cinque del pomeriggio. La permanenza in Egitto durerà poco più di 24 ore durante le quali l’obbiettivo del Pontefice è quello di rilanciare il dialogo con l’Islam moderato, isolando così le frange più estremiste. “Mi recherò pellegrino di pace nell’Egitto di pace“, ha twittato Francesco alla viglia della partenza, il quale ha auspicato che “sia un abbraccio di consolazione e di incoraggiamento a tutti i cristiani del Medio Oriente“.
Le tappe di Bergoglio
Come detto, dunque, Papa Francesco arriverà a Il Cairo per le 14, poi sarà ricevuto nel pomeriggio dal presidente egiziano Al Sisi: Sembra che, a tal proposito, il Pontefice possa avanzare una richiesta circa la verità sui fatti della morte di Regeni. All’Università Al-Azhar ci sarà l’attesissimo incontro con il grande imam Ahmad al Tayyeb, da cui uscirà un documento finale. Seguirà quindi la visita al patriarca copto-ortodosso Tawadros II, con cui Francesco visiterà la chiesa di San Pietro, bersaglio di un attentato dell’Isis l’11 dicembre scorso, con decine di morti e feriti. Sabato mattina, infine, la celebrazione della messa prima del rientro a Roma.
Papa Francesco all’Imam: “Dobbiamo denunciare le violazioni contro la dignità umana”
E’ terminato poco fa la conferenza del Papa all’Università di Al Azhar: “In quanto responsabili – dice il Pontefice – religiosi, siamo chiamati a smascherare la violenza che si traveste di presunta sacralità. Siamo tenuti a denunciare le violazioni contro la dignità umana e contro i diritti umani, a portare alla luce i tentativi di giustificare ogni forma di odio in nome della religione e a condannarli come falsificazione idolatrica di Dio. Solo la pace è santa e nessuna violenza può essere perpetrata in nome di Dio, perché profanerebbe il suo nome“.